
Autorità portuale, verso la nomina di Ciccio Rizzo come commissario
Negli ambienti di centrodestra la nomina viene data per imminente. Volato a Genova il commissario Antonio Ranieri, e si insedierà il 28 aprile come comandante della Capitaneria di porto di Genova, le forze di centrodestra hanno trovato l’accordo sull’avvocato Ciccio Rizzo, di origine eoliana e soprattutto componente dell’assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e del movimento Vento dello Stretto. Una nomina firmata dal ministro dei Traporti Salvini. Sarà lui, esponente storico della destra sociale, il commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto (Adsp) in una prima fase. E poi dovrebbe essere sempre lui, legato da un lungo sodalizio politico con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a essere nominato presidente della stessa Autorità che si occupa dei porti di Messina, Milazzo, Reggio, Villa San Giovanni e Saline Joniche.
Rizzo: “Ponte sullo Stretto, come la penso”
In una prima fase, specialmente tra gli alleati della Lega probabilmente e di Forza Italia, erano emerse delle perplessità perché considerato esponente di una destra, come Fabio Granata ad esempio, “no ponte”. L’Adsp avrà infatti un ruolo significativo anche in relazione alla grande opera.
Poi una precisazione, da parte del penalista e marittimista, in un post su Facebook, pubblicato il 10 aprile: Ponte sullo Stretto: come la penso.
«Sono stato e sono un convinto sostenitore dell'intero programma di questo Governo e delle forze politiche che lo compongono. È evidente che in esso vi è anche il Ponte sullo Stretto. Di questa grande opera se ne parla da decenni e in particolare sul territorio di riferimento vi è un dibattito che dura ininterrottamente da 25 anni aggiungendo alle considerazioni “generali” ulteriori riflessioni di ordine economico, sociale e culturale proprie di noi siciliani e calabresi alimentate anche dalle legittime ansie ed aspettative del popolo dello Stretto. Orbene, credo che il tempo trascorso, il gap infrastrutturale evidente e che in questi decenni non si è riuscito a colmare con i Governi di ogni colore politico, la perdurante crisi economica che attanaglia le città dello Stretto, meritano una riflessione laica, fuori dalla tifoseria politica. La stabilità, la forza e l'autorevolezza di questo Governo, consentono di avere fiducia circa tempi e risorse necessarie per questa grande opera. E l'attenzione del Governo nei confronti del Sud e dei nostri territori sono per me garanzia che le città dello Stretto potranno essere protagoniste di questo momento storico. Ciò supera l'enorme paura di questi anni, anche mia, che il Ponte potesse restare un'incompiuta e che si potesse verificare una grande opera “sopra” e le città “sotto”»