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Sfruttamento, caporalato e prostituzione: firmato un protocollo tra l’associazione Penelope e la Procura
È stato sottoscritto in data lo scorso 29 gennaio negli uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, un protocollo operativo fra la Procura, rappresentata dal Procuratore Capo, dottor Antonio D’Amato, e l’associazione Penelope e Coordinamento solidarietà sociale Ets, rappresentata dal Presidente, dottor Giuseppe Bucalo, per coordinare e potenziare le azioni di emersione e contrasto dei fenomeni di sfruttamento lavorativo, caporalato, tratta e riduzione in schiavitù che interessano lavoratori e lavoratrici migranti, spesso irregolari, sul territorio cittadino.
Il protocollo promosso dall’associazione Penelope nell’ambito del progetto “Nuvole in progress”, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità, mira a definire procedure certe per permettere ai migranti che sono vittime di gravi reati contro la persona (tratta, riduzione in schiavitù, sfruttamento lavorativo e caporalato) di accedere ai percorsi di tutela e assistenza previsti dalla legislazione vigente.
Un fenomeno sommerso che interessa lavoratori e lavoratrici, italiani e stranieri, impiegati in tutti i settori produttivi, che, nel caso dei migranti, fa leva sull’estrema vulnerabilità e ricattabilità dei soggetti coinvolti, spesso legata alla condizione di irregolarità sul territorio nazionale.
Le normative vigenti, in particolare le Linee guida nazionali sull’identificazione e l’assistenza delle vittime di sfruttamento lavorativo e caporalato e la recente introduzione dell’art. 18ter nel Testo Unico Immigrazione, prevedono interventi mirati e coordinati fra tutte le istituzioni per far si che, ai migranti che denunciano o siano vittime di situazioni di sfruttamento lavorativo, siano garantiti un permesso di soggiorno e interventi di accoglienza, presa in carico e inclusione sociale.
Attraverso il protocollo l’associazione Penelope si impegna a segnalare alla Procura le situazioni di gravesfruttamento lavorativo di cui viene a conoscenza attraverso la propria attività di emersione, provvedendo alla messa in sicurezza delle vittime e accompagnando le stesse nel processo di regolarizzazione e di inclusione sociale.
Da parte sua la Procura, nell’ambito delle sue attività di contrasto, si impegna a segnalare al team antitrattadell’associazione le eventuali vittime coinvolte nella propria attività giudiziaria che necessitino di interventi diprotezione e a rilasciare tempestivamente, ove ne ricorrano le condizioni, il nulla osta al rilascio del permesso di soggiorno, permettendo alle stesse di accedere alle tutele previste dalla normativa vigente.
Il protocollo prevede uno scambio continuo di informazioni fra le parti e un’attività condivisa di monitoraggio dei fenomeni. La Procura ha individuato, quale referente per l’attuazione e la verifica del protocollo operativo, il Procuratore aggiunto dott. Marco Colamonici. Per il team antitratta referente designata la dr.ssa Viviana Giacalone, responsabile team antitratta città di Messina.
Il protocollo, che è immediatamente esecutivo, integra analoghe intese che l’associazione ha già siglato con l’Ispettorato del Lavoro di Messina e con il Nucleo dei Carabinieri operante presso lo stesso (NIL), nonché con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona PG.