Giustizia, nuovo caso: slitta l’insediamento di Curcio a capo della Procura di Catania
Neppure la lettera scritta a Sergio Mattarella, in qualità di presidente del Csm, ha smosso il ministero della Giustizia nel consentire l’insediamento di Francesco Curcio a capo della Procura di Catania. Nominato dal Consiglio superiore della magistratura il 17 luglio, nonostante siano passati oltre 3 mesi, non può prendere possesso del suo nuovo ufficio e quindi resta procuratore a Potenza. Ieri è uscito il quindicinale bollettino del ministero con l’elenco dei decreti di nomina che – è bene precisarlo – sono un atto meramente burocratico, ma Curcio non è inserito. Il mancato insediamento sembra un caso politico: in mezzo c’è la vicenda della laica di FdI Rosanna Natoli, avvocata di Paternò come il suo mentore Ignazio La Russa, sospesa dal Csm perché accusata di rivelazione di segreto d’ufficio. L’esponente di FdI era avversa alla candidatura del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita e a favore in prima battuta dell’aggiunto Ignazio Fonzo e poi dell’aggiunto Roberto Puleio proposto, come Curcio, dalla Quinta. In plenum, Curcio ha prevalso su Puleio per un voto e Natoli ha denunciato che non si è presentata in plenum e quindi non ha votato “perché mi è stato impedito”.
Era il giorno dopo che al processo disciplinare a carico della magistrata Maria Fascetto, la difesa aveva depositato la registrazione di un incontro fra l’incolpata e Natoli, membro del collegio. Ecco perché è indagata e perché molti consiglieri non la volevano in plenum. Ma anche se avesse votato, Puleio non ce l’avrebbe fatta lo stesso perché il togato Andrea Mirenda, pur essendo a favore di quel candidato, ha detto che “con la Natoli in plenum non avrei votato”. A ricorrere al Tar, Puleio, ora procuratore di Ragusa, Ardita e Fonzo: per vari motivi, tra cui la denuncia di Natoli, chiedono la sospensiva cautelare della nomina. Se il Tar l’accoglie, l’insediamento di Curcio resta in sospeso per la melina del ministero che – secondo togati del Csm – sembra fatta per aspettare il Tar. Il sospetto che il mancato decreto non sia casuale, ma per attendere la decisione dei giudici amministrativi, è corroborato dal fatto che nel bollettino di ieri, come in quelli precedenti, ci sono decreti di nomine successive (eccetto Bombardieri a Torino) a quella di Curcio a Catania. Il prossimo bollettino sarà a metà novembre, guarda caso dopo che il Tar si sarà pronunciato nell’udienza fissata per il 6 novembre.