MESSINA: Bilanci comunali, il gip archivia l’inchiesta
La collocazione, o meglio l’appostazione, di quelle parcelle legali nel bilancio del Comune alla voce “debiti fuori bilancio” è corretta e non delinea il reato di falso in atto pubblico. È corretta perché rispetta la normativa e la giurisprudenza, ovvero quello che prescrive la legge in materia e quello che dicono e hanno detto in passato le varie sentenze dei giudici contabili e non che si sono occupati della questione. E la collocazione alla voce “debiti fuori bilancio” è stata effettuata per un motivo ben preciso: non c’è mai stata una quantificazione delle parcelle stesse, un cosiddetto «preventivo delle spese, attesa l’imprevedibilità del contenzioso». Quindi l’inchiesta va archiviata, così come del resto ha sollecitato in udienza preliminare anche la Procura.
È questa la decisione della gip Tiziana Leanza - ne dà notizia oggi Gazzetta del sud - che ha sciolto la riserva adottata all’udienza del 4 settembre scorso dopo aver ascoltato tutte le parti in causa, e ha adesso depositato il provvedimento con cui dispone l’archiviazione del fascicolo e la restituzione degli atti al pm.
È l’ennesima puntata giudiziaria sui bilanci comunali, che in questo caso vedeva originariamente indagata la giunta Basile e alcun dirigenti comunali, così come lo furono la giunta Buzzanza, la giunta Accorinti e la giunta De Luca. A denunciare tutti era stato anche questa volta il “supercreditore” del Comune, l’avvocato Rosario Cucinotta, che ormai da parecchi anni vanta un budget milionario nei confronti di Palazzo Zanca, e che il 5 aprile del 2023 ha coinvolto in un procedimento giudiziario anche la giunta Basile.
La linea del professionista è sempre la stessa: le sue parcelle professionali parecchi anni addietro furono inserite tra le voci dei debiti fuori bilancio e non nelle passività pregresse, quindi devono essere conferite fino all’ultimo euro.
Erano coinvolti oltre al sindaco Basile il suo vice Mondello, gli assessori Calafiore, Caminiti, Caruso, Minutoli, Finocchiaro, Cicala, Cannata e Currò, e poi il ragioniere generale del Comune Antonino Cama e il direttore generale Salvo Puccio, oltre alla segretaria generale Rossana Carubba.
Il 4 settembre scorso s’era consumato per questa vicenda un nuovo passaggio davanti alla gip Tiziana Leanza, per un procedimento praticamente ancora allo stadio iniziale, che vedeva coinvolta l’amministrazione Basile e alcuni dirigenti comunali, per l’ipotesi classica di falso in bilancio.
Per la Procura, anche sulla scorta dei precedenti maturati a Messina, all’epoca il pm Giuseppe Adornato aveva ribadito la richiesta di archiviazione per la totale insussistenza secondo l’accusa dei reati ipotizzati. Analoga richiesta avevano avanzato i legali della giunta, gli avvocati Salvatore Silvestro e Giovanni Randazzo. Il legale che assiste ormai da anni Cucinotta, l’avvocato Enrico Ricevuto, aveva invece ribadito l’opposizione alla richiesta di archiviazione. E su tutta questa materia la gip Leanza si era riservata la decisione, che ha fatto conoscere in questi giorni: quella di archiviare tutto.