L’orrore di Altavilla Milicia: Barreca (attualmente è detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto) sarà trasferito in una struttura sanitaria
Giovanni Barreca, l'uomo che ha torturato e ucciso durante un rito di esorcismo la moglie e i due figli di 15 e 5 anni ad Altavilla Milicia nel palermitano, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere. Una decisione presa dai consulenti nominati dalla Procura di Termini Imerese. L’uomo, reo confesso e al momento in carcere, verrà dunque trasferito in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Una Rems: struttura sanitaria che ospita persone affette da patologia psichiatrica.
Giovanni Barreca attualmente è detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). L’avvocato Giancarlo Barracato già nel marzo scorso aveva chiesto una perizia psichiatrica per il suo assistito. Perizia a cui potrebbe essere sottoposta anche la figlia 17enne dell’uomo, imputata davanti al gup del tribunale per i minorenni di Palermo. Dovrebbe essere giudicata il 7 novembre prossimo. Nella prossima udienza, il giudice valuterà se sottoporre o meno all’esame degli esperti la ragazza, imputata per omicidio plurimo e soppressione di cadavere.
La posizione dei presunti complici di Barreca. Su Sabrina Fina e Massimo Carandente, l’autorità giudiziaria non nutre dubbi circa la loro lucidità mentale in merito all’orrore commesso. I due si sono sempre difesi dicendo di non aver partecipato ai delitti, ma di aver aiutato i Barreca a liberarsi dalle presenze demoniache solo con le preghiere. Inoltre, hanno raccontato di aver lasciato la villetta della famiglia Barreca prima degli omicidi. Ma sono stati smentiti dall’analisi dei tabulati telefonici: i telefonini dei due, infatti, hanno agganciato le celle dell’area in cui si trova l’abitazione del massacro.
Nuovi rilievi da parte del RIS. Nei giorni scorsi i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche, sono tornati nella villetta degli orrori per eseguire nuovi accertamenti. I militari hanno scattato foto agli utensili del camino e alle padelle usate per torturare le vittime dell’assurdo esorcismo. Immortalate anche le scritte religiose sui muri fatte dalla figlia di Barreca, come ammesso dalla stessa ragazza: “Le iscrizioni le ho fatte io. Massimo e Sabrina lo avevano detto a mio padre e mio padre lo ha detto a me, questo è avvenuto prima che accadesse tutto. Avevano detto che sarebbe stato importante leggerle”.