Inchiesta “Nebrodi 2”: dal gup il 22 novembre
A distanza di nove mesi dal maxi blitz interforze è il tempo dell’udienza preliminare per l’operazione Nebrodi 2, ovvero la seconda puntata della lotta alla mafia dei pascoli, quella dei gruppi tortoriciani che truffavano milioni di euro all’Unione Europea e all’Agea sui terreni agricoli. È in pratica il seguito della Nebrodi 1, che scattò nel gennaio del 2020, e ha già registrato la sentenza d’appello.
La maxi udienza si aprirà il 22 novembre prossimo a Messina davanti alla gup Monia De Francesco, e vedrà coinvolti 59 imputati e 8 imprese agricole. Mentre per quel che riguarda le parti offese ci saranno 4 enti e 13 tra imprenditori e allevatori che sono stati vessati e danneggiati per anni dai gruppi criminali. Il loro numero è proprio un buon segnale per lo Stato, che vista la loro presa di posizione chiara e netta contro la mafia dei pascoli non dovrà abbandonarli mai in questa vera e propria battaglia che hanno deciso di intraprendere. Gli enti coinvolti sono l’Agea, l’Unione Europea, e il Comune di Tortorici.
A febbraio di quest’anno l’operazione Nebrodi 2 messa in piedi dalla Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato con il gruppo di lavoro coordinato dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e dai sostituti della Dda Fabrizio Monaco e Francesco Massara, insieme ai carabinieri del Ros, al Comando tutela agroalimentare dell’Arma, a Guardia di finanza e Squadra mobile, portò all’arresto di 23 persone sulle 60 indagate e a 14 misure interdittive, oltre al sequestro preventivo di 349 titoli Agea definiti “tossici” e oltre 750mila euro nei conti di 8 società agricole.
Dalle indagini è emerso per l’ennesima volta che parecchi degli imputati facevano parte di un’associazione mafiosa, la famiglia tortoriciana nell’articolazione dei gruppo dei Bontempo Scavo e dei Batanesi. Associazione che era finalizzata ad una serie di reati, quali il traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, e truffe ai danni dell’Unione europea e dell’Agea e al controllo in modo diretto o indiretto, di attività economico e imprenditoriali.
Ecco i 59 imputati che dovranno comparire davanti alla gup De Francesco: Salvatore Antonino Basile Gigante, Giuseppe Bontempo “batoia”, Carmelo Bontempo Scavo “pittinissa”, Giuseppe Bontempo Scavo “pirappapete”, Rosario Bontempo Scavo, Salvatore Bontempo Scavo “avvocato”, Sebastiano Bontempo Scavo “piricoco”, Sebastiano Bontempo Scavo “spacchiusu”, Davide Brugaletta, Antonina Merilin Calà Lesina, Antonino Calabrese, Alfio Cammareri, Paolo Cancelliere, Signorino Conti Taguali, Cesare Costanzo Zammataro, Giuseppe Costanzo Zammataro “iapicu”, Giuseppe Costanzo Zammataro “pitrinu”, Giuseppe Costanzo Zammataro, Rosario Attilio Lucio Crascì, Sebastiano Craxì, Maria Destro Mignino, Salvatore Aurelio Faranda, Gaetano Faranda, Leone Faranda, Giuseppe Massimo Faranda, Filippo Nicholas Faranda, Giuseppe Furnari, Sebastiano Galati Giordano, Vincenzo Galati Giordano “lupin”, Carmelo Galati Massaro “grillaru”, Placido Galvagno, Luisa Germanà, Salvatore Giallanza, Salvatore Giglia “Totò bicicletta”, Giuseppe Giletto, Salvatore Gulino, Renis Haka, Rosario Iuculano, Basilio Lionetto, Antonino Maurizio Liuzzo Scorpo, Giuseppe Lo Re, Saverio Marcinnò, Giuseppa Messina, Marika Messina, Daniele Monastra Ciarello, Roberto Salvatore Parlagreco, Alfio Pillera, Andrea Pizzino, Francesco Princiotta, Carmela Puglisi, Antonino Puliafito, Giuseppe Silvestro, Alessandro Taranto, Fortunato Taranto, Giuseppe Taranto, Marco Taranto, Carmelo Vitale, Nunzio Zaiti, Carmelino Zingales.
Sono otto invece le ditte agricole coinvolte in udienza preliminare come persone giuridiche: Rinascita società cooperativa agricola di Tortorici; Agrisole società semplice agricola di Torrenova; Società agricola Tirrenia s.s. di Caltagirone; Agrinova società semplice agricola di Caltagirone; Le Colline società agricola semplice di Tortorici; Sorgente Ramo società semplice agricola di Tortorici; Campi Verdi società agricola a r.l.s. di Tortorici; Agribovini società agricola s.r.l.s. di Caltagirone.