Il processo sul caso Giacalone si chiude con l’assoluzione di tutti i medici indagati
Erano finiti sotto processo con l’accusa di omicidio colposo, alcuni medici in servizio all’epoca dei fatti alla casa di cura Villa Salus, per la morte di un paziente, Cosimo Giacalone, avvenuta nel 2017 dopo un paio di ricoveri nella struttura privata. Ma ieri la giudice monocratica Monica Marino ha assolto tutti con la formula “perché il fatto non sussiste”. Sono stati tutti scagionati quindi i medici Silvana Bagnato, Claudio Nicita Mauro, Francesco Chirico, Emilse Calzavara, Giuseppa Aloi, Salvatore Comunale e Cristina Dell’Aera.
Le tesi difensive sono state ancora una volta esplicitate dagli avvocati Daniela Bagnato, Tommaso Autru Ryolo, Franco Scattareggia, Carlo Demestri, Massimo Rizzo e Vincenzo La Cava, mentre la casa di cura Villa Salus, che era stata citata come responsabile civile, è stata rappresentata dall’avvocato Bonni Candido. I familiari del paziente come parte civile sono stati invece rappresentati dall’avvocato Andrea Torre.
Anche la pm Anita Siliotti, tirando le fila di un dibattimento molto lungo e complesso, ieri aveva richiesto l’assoluzione di tutti i medici, essendo chiaramente emerso che le cure prestate durante i vari periodi di degenza nella clinica messinese sono risultate adeguate, e che il decesso è avvenuto per cause che non sono addebitabili ai medici coinvolti nel processo.
Tutti i sanitari erano accusati di omicidio colposo per il decesso del paziente Cosimo Giacalone, deceduto a Catania nel febbraio del 2017 ma per due volte in precedenza ricoverato alla clinica Villa Salus. Secondo l’ipotesi d’accusa iniziale, poi “caduta” a conclusione del processo, i sanitari al primo ricovero avevano omesso la valutazione dell’effettivo rischio rispetto ad una broncopolmonite bilaterale a focolai multipli da cui era affetto il paziente, e al secondo ricovero l’avevano dimesso con una terapia non adeguata. Accuse che però non sono state ritenute sussistenti dalla giudice Marino.