Veleni nel giardino di Angela Manca: assolto il nipote Ugo ”per non aver commesso il fatto”
di Luca Grossi - Il giudice per le indagini preliminari, come si legge da dispositivo, del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Giovanni De Marco ha assolto "per non aver commesso il fatto" Ugo Manca dall'accusa di atti persecutori respingendo la richiesta del pm che aveva chiesto la condanna di due anni.
I difensori di Ugo Manca, i legali Franco Bertolone e Tino Celi, hanno chiesto il rito abbreviato.
Nello specifico le ipotesi accusatorie degli inquirenti ipotizzavano che Ugo Manca avrebbe versato in numerose occasioni (nei mesi di maggio e agosto del 2022, nonché nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto del 2023) sostanze nocive nel giardino dei genitori di Attilio Manca, il famoso urologo siciliano trovato morto nel suo appartamento a Viterbo il 12 febbraio del 2004.
Si parla di veleni quotidiani che facevano diventare l'aria irrespirabile, che bruciava la gola, che uccideva le piante e non solo.
Angela Gentile, da tutti conosciuta come Angela Manca, era rimasta sola dopo la morte del marito Gioacchino Manca, per tutti Gino - avvenuta il 19 agosto del 2023 - eppure gli venne riservata questa crudele beffa: una velenosa agonia iniziata già nel lontano 2011 e continuata fino a oggi.
Per questa storia venne indagato il nipote, il loro parente e vicino di casa, raggiunto da un atto di chiusura delle indagini preliminari con contestuale informazione di garanzia, siglato dal sostituto procuratore Carlo Bray e controfirmato dal procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Verzera.
Accusa che oggi è stata respinta anche se, come da tradizione barcellonese, molte domande restano ancora sullo sfondo e la verità e ben lungi dall’essere onorata.
I difensori di Ugo Manca, gli avvocati Franco Bertolone e Tino Celi, entrambi del Foro di Barcellona, che hanno sempre creduto nell’innocenza del loro assistito, in una dichiarazione congiunta inviata alla Gazzetta del Sud al termine del processo con il quale il dottor Ugo Manca è stato pienamente scagionato, così affermano: «La assoluzione con la formula più ampia del dottor Ugo Manca è la dimostrazione, non solo della estraneità ai fatti che gli erano stati contestati ma, anche e soprattutto, la prova che la giustizia può anche trionfare contro le malevoli e caparbie insinuazioni ordite a più riprese a suo danno».
E i due legali concludono: «L’esito giudiziario ristabilisce l’onore e il decoro del dottor Ugo Manca, più volte compromesso dalla veicolazione affrettata, imprudente e superficiale dei mezzi di comunicazione». In particolare, l’avvocato Franco Bertolone ha tenuto a sottolineare che durante il primo troncone d'inchiesta, nei mesi in cui Ugo Manca è stato sottoposto a monitoraggio con telecamere di videosorveglianza, monitoraggio con sistemi di tracciamento dei suoi movimenti e sopratutto intercettazioni personali e a carico dei suoi familiari convivente, non è mai emerso nulla delle accuse mosse dall’autorità giudiziaria che ha proceduto servendosi anche di sopralluoghi dei Ris. Inoltre la difesa – con gli avvocati Franco Bertolone e Tino Celi – afferma che «tutti i materiali sequestrati nelle prima fase dell'indagine, dai disserbanti agli insetticidi, esaminati non corrispondevano ad altre sostanze rivenute nelle piante del giardino confinante dei suoi zii». Ora bisognerà attendere le motivazioni della sentenza.