Aperta un’inchiesta della procura di Barcellona Pozzo di Gotto: Ancona, è convinto di investire in diamanti. Ma il vicino di casa finto broker gli sfila 10mila euro…
Guadagnata la fiducia del vicino di casa un sedicente promotore finanziario ha convinto un 67enne di Ancona a investire i suoi risparmi in diamanti. Ma quando l’uomo gli ha chiesto di poter riavere parte della somma il malcapitato non ha ricevuto indietro nemmeno un euro.
Il presunto broker anconetano si era presentato al 67enne come promotore di una società inglese. Era riuscito a conoscere diversi dettagli della vita della vittima, come il fatto che era andato in pensione e che aveva dei risparmi che voleva investire per far fronte a dei problemi di salute visto che le sue condizioni non erano ottimali.
Lo ha così convinto a investire in diamanti - scrive il quotidiano Today nel dare la notizia - a settembre del 2021, una somma pari a 10mila euro ricevuta con due bonifici che gli avrebbe fruttato degli utili tutti gli anni. Ma a gennaio del 2022 il pensionato ha chiesto la restituzione di una parte della somma per far fronte ad alcune spese familiari, senza ricevere mai nulla. Dopo aver atteso invano si è rivolto a degli avvocati e ha scoperto che il broker non risultava iscritto nell’elenco dei consulenti finanziari, così ha sporto denuncia.
Aperte due inchieste
Sulla vicenda sono state aperte due inchieste, una alla procura siciliana di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), l'altra ad Ancona. Il 67enne ha sporto denuncia contro il presunto broker ma anche contro le fittizie società di investimento che avevano a capo tre siciliani di Barcellona Pozzo di Gotto. Chiesto il rinvio a giudizio per un 44enne, un 59enne e un 69enne, accusati di associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo finanziario in concorso, con l'aggravante della transnazionalità.
Secondo la procura siciliana due dei tre imputati procacciavano i clienti avvalendosi di intermediari, con i quali stipulavano specifici accordi negoziali usufruendo dell'ufficio di rappresentanza di Barcellona Pozzo di Gotto. Il terzo imputato si occupava invece della gestione delle società di diritto inglese costituite al fine di gestire il capitale acquisito da impiegare nell'acquisto di strumenti di investimento finanziari tramite apposite piattaforme di trading on line.