L’evasione con operazioni inesistenti in fattura, una condanna e una prescrizione in Cassazione per l’ex sindaco Genovese
L’evasione sulle imposte e sull’Iva con fatture per operazioni inesistenti emesse dalla Caleservice Srl. Arriva la decisione della Cassazione per l’ex sindaco di Messina Francantonio Genovese che ha dichiarato estinto un capo di imputazione per prescrizione (annullamento senza rinvio della sentenza impugnata) ma ha rideterminato la pena per il restante reato a un anno e sei mesi di reclusione. La Suprema Corte ha rigettato nel resto il ricorso. Ne dà notizia il quotidiano Messina Today in un articolo di Antonio Caffo.
Genovese era difeso in Cassazione dall’avvocato Antonino Favazzo. Nel maggio 2023 la Corte di Appello di Messina presieduta da Bruno Sagone con consiglieri Luana Lino e Carmine De Rose aveva condannato Genovese a un anno e nove mesi riformando la sentenza del settembre 2021 del tribunale di Messina che era stata appellata dalla procura. L’ex primo cittadino di Messina e deputato nazionale era stato condannato alle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici, dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, dell’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione e alle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria.
Secondo i capi d’imputazione Genovese si era avvalso di fatture per operazioni inesistenti emesse dalla Calaservice Srl indicando nelle dichiarazioni annuali elementi passivi fittizi pari per l’anno d’imposta 2019 a 153.600.00 euro con evasione di 33.600 euro di Iva e 51.372 di imposta sul reddito (Il capo A dichiarato estinto dalla Cassazione) e (Capo B) elementi passivi fittizi pari per l’anno d’imposta 2013 a 36.300 euro con conseguente evasione di 6.300 euro di Iva e 12.900, 00 di imposte sul reddito.