Mafia, Maurizio Avola: ‘Ho ucciso per conto dei servizi segreti’
“Renatino De Pedis fu ucciso con un colpo di pistola alle spalle da Aldo Ercolano dopo una lite su questioni di soldi che De Pedis riciclava ed erano soldi in cui era interessata cosa nostra catanese”. Lo ha affermato Maurizio Avola a Caltanissetta, durante l’incidente probatorio davanti al Gip nisseno, nel procedimento nato dalle sue dichiarazioni a partire dal 31 gennaio 2020 e che vede indagati oltre a lui, Aldo Ercolano, Marcello d’Agata ed Eugenio Galea. Prima dell’incontro a Roma con De Pedis Avola precisa che era stata “chiesta e ottenuta l’autorizzazione preventiva dai palermitani”. “Accompagani io Aldo Ercolano, partimmo per Roma e lui lo uccise. Quando De Pedis si girò e se ne andò lui (Ercolano, ndr) gli sparò”.
“Ho commesso degli omicidi fuori dalla Sicilia per conto dei servizi segreti prima di essere arrestato (il 28 febbraio 1993, ndr), ma sono cose troppo gravi ed io non ne posso parlare perché rischio di scomparire dalla sera alla mattina”. Lo ha affermato Maurizio Avola a Caltanissetta, secondo quanto apprende l’AGI, durante l’incidente probatorio davanti al Gip nisseno, nel procedimento nato dalle sue dichiarazioni a partire dal 31 gennaio 2020 e che vede indagati oltre a lui, Aldo Ercolano, Marcello d’Agata ed Eugenio Galea.