Messina, autista ATM aggredito e ferito a Torre Faro. I sindacati sul piede di guerra
Un autista ATM, ieri in servizio serale alla guida dello shuttle, è stato aggredito da un passeggero al capolinea di Torre Faro. Quest’ultimo pretendeva che l’autista si fermasse anche a Granatari (dove secondo disposizioni aziendali la fermata non era prevista) e una volta giunto al capolinea di Torre Faro si avventava con inaudita violenza contro il conducente, finito in ospedale in conseguenza alle percosse. Ma la versione dell’uomo che ha contattato la redazione è del tutto diversa. “C’è stata una colluttazione ma non ho aggredito alcuno. Alla fermata ero con mia madre ultraottantenne. Ho avuto un infarto alcuni mesi fa, figuriamoci se sono in grado di aggredire un autista. Ho solo raggiunto l’autista dopo che aveva saltato la fermata e gli ho chiesto conto e ragione. Da li è nata la lite. Domani presenterò una controquererela”.
In merito a questo episodio c’è una presa di posizione delle sigle sindacali Fit CISL – UIL Trasporti – Faisa CISAL – ORSA Trasporti a riguardo la variazione di percorso da parte dell’aziena trasporti. “ATM SpA che, nella foga di dimostrare efficienza da propagandare alla città ad ogni piè sospinto, si legge nella nota sindacale, cambia continuamente l’orario e l’organizzazione di lavoro di propria iniziativa con semplici messaggi whatsapp nella chat degli autisti, non si è preoccupata di avvisare anche l’utenza della soppressione della fermata”. Nel condannare fermamente l’inciviltà di una parte della cittadinanza che espone giornalmente a rischio la sicurezza dei lavoratori impiegati nel servizio essenziale, non possiamo esimerci dal ribadire che gli orari di percorrenza insostenibili e le continue variazioni dell’organizzazione del lavoro che l’azienda dispone in corso d’opera, senza consultare i Conducenti e le Organizzazioni Sindacali, hanno reso ogni giornata di servizio un’avventura, con gli autisti costretti a correre e/o rallentare per osservare gli orari impossibili disposti d’imperio e non incorrere nelle sanzioni disciplinari che mensilmente l’azienda divulga anche per qualche minuto di anticipo/ritardo e penalizza fortemente il salario dei lavoratori, ormai in preda a conclamata ansia da prestazione indotta. Nell’augurare al collega una pronta guarigione, auspichiamo che questa volta l’azienda ci eviti l’ipocrisia del consueto comunicato di solidarietà all’autista, la sicurezza e la serenità del servizio si ottengono con il confronto, con le iniziative condivise e con il rispetto della dignità dei dipendenti, non con i provvedimenti disciplinari e con la solidarietà d’occasione…”.