Europee, 7 candidati impresentabili per la commissione antimafia: ci sono anche Falcone e Milazzo
Sono sette i candidati alle prossime elezioni europee risultati, dalle verifiche svolte dalla Commissione parlamentare Antimafia, in violazione del codice di autoregolamentazione. Lo ha comunicato la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo nell’ambito della seduta plenaria della Commissione riferendo l’esito dei tradizionali controlli sui cosiddetti ’impresentabili’.
Sette candidature in violazione del codice di autoregolamentazione
Degli 817 nominativi segnalati, la Dna aveva iniziato un esito positivo sono stati 20, all’esito delle verifiche svolte dalla Commissione, risultano in violazione del Codice di Autoregolamentazione 7 candidature.
Tre sono candidati di Fi-Noi moderati-Ppe, due FdI, uno del Pd e una di Stati Uniti d'Europa. Dalle verifiche della Commissione, ha riferito Colosimo, risultano "in violazione del codice di autoregolamentazione sette candidature" aggiungendo che si tratta delle candidature di: Angelo Antonio D'Agostino candidato Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Meridionale, Marco Falcone candidato Fi-Noi Moderati-Ppe per la circoscrizione Italia insulare, Alberico Gambino candidato Fdi nella circoscrizione Italia Meridionale, Filomena Greco candidata per Stati Uniti d'Europa nella circoscrizione Italia meridionale, Luigi Grillo candidato per Fi-Noi moderati-Ppe nella circoscrizione Italia Nord occidentale, Antonio Mazzeo candidato Pd nella circoscrizione Italia centrale e Giuseppe Milazzo candidato FdI nella circoscrizione Italia insulare.
Antoci: "Sono senza parole"
I candidati "impresentabili" per l'Italia insulare sarebbero dunque due: Marco Falcone, candidato per la lista 'Forza Italia Noi Moderati Ppe' Circoscrizione Italia insulare. Nei suoi confronti "nel luglio 2023, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui all’articolo 81, 110, 117, 319-quater del codice penale (induzione indebita a dare e promettere utilità) - ha spiegato Colosimo - È in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024".
C'è poi, ha concluso Colosimo, la "candidatura di Giuseppe Milazzo, candidato al Parlamento europeo per la lista 'Fratelli d’Italia' Circoscrizione Italia insulare" e nei suoi confronti, ha sottolineato, "in data 22 dicembre 2020, è stato disposto il rinvio a giudizio per il reato di cui agli articoli 56, 81, 110, 317 del codice penale (tentata concussione) ed è in corso il giudizio di primo grado, davanti al Tribunale di Palermo, con prossima udienza fissata al 26 settembre 2024".
Sul caso che riguarda Milazzo le dichiarazioni di Giuseppe Antoci che si è detto "sbigottito" per la vicenda. “Apprendo sbigottito dalla stampa della presenza nello staff dell’eurodeputato siciliano Milazzo di un condannato per mafia - si legge in una nota dell'ex presidente del Parco dei Nebrodi capolista circoscrizione "Isole" del M5Stelle - Sono senza parole. Siamo in presenza di un fatto di una gravità inaudita. Un paradosso che, se confermato, intacca ancora una volta la credibilità delle istituzioni. La politica è sempre in prima fila nelle commemorazioni dei morti per mano mafiosa, ribadendo con fermezza la lotta alla criminalità organizzata. Risulta assurdo poi, constatare, che proprio un deputato, chiamato a servire le istituzioni a Bruxelles, scelga come collaboratore proprio un condannato per mafia. Ma esiste in questo Paese il tema dell'opportunità? Esiste in questo Paese un tema che salvaguardi l'etica nella politica? Adesso basta! Diamo un senso alla rappresentanza parlamentare esercitandola con disciplina e onore. Facciamolo affinché quei morti vengano commemorati ogni giorno con le nostre azioni quotidiane e soprattutto con quelle di coloro che rappresentano i cittadini nella politica e nelle Istituzioni”.