“Operazione Riciclo”, 4 condanne. Pena di 6 anni per l’ex sindaco Bucolo e di 4 anni per gli ex “ad” Antonioli e Crisafulli
I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, relatrice Noemi Genovese e componente Mariacristina Polimeni, hanno condannato al termine del processo di primo grado 4 delle 5 persone coinvolte nell'inchiesta scaturita dall'operazione “Riciclo” e che, a seguito della sentenza di primo grado pronunciata ben 9 anni dopo, ha svelato presunte ipotesi di reati di corruzione e un caso di peculato negli affari della gestione dei rifiuti tra la società mista, la fallita Tirrenoambiente spa e il Comune di Mazzarà Sant’Andrea.
Ad essere stati condannati in primo grado per il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio - come scrive oggi Gazzetta del Sud - l'ex sindaco di Mazzarrà Salvatore Bucolo e gli ex amministratori che si sono avvicendati nella gestione della società mista Tirrenoambiente, Giuseppe Antonioli, Antonio “Antonello” Crisafulli. La pena più consistente di 6 anni di reclusione è stata decisa per l'ex sindaco Bucolo, per il quale è stata disposta la confisca di 33 mila euro, presunto provento del reato; mentre è di 4 anni ciascuno la pena per gli ex amministratori della stessa società mista che si sono succeduti nel Cda: l'ex amministratore delegato Giuseppe Antonioli e l'ex presidente del Cda Antonio “Antonello” Crisafulli, tutti imputati per il reato di corruzione per episodi avvenuti a Mazzarrà Sant'Andrea tra il 10 giugno 2013 e il 5 dicembre 2014. Un quarto imputato, invece, l'ex senatore piemontese di Forza Italia Lorenzo Piccioni, che era stato nominato per ultimo amministratore delegato della Tirrenoambiente, è stato invece condannato per peculato, limitatamente all'importo di 378.839 euro e per l'effetto, riconosciute le circostanze attenuanti generiche, a una pena di 2 anni e 10 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.
L'ex Ad Piccioni – secondo l'accusa – avendo per ragioni del proprio servizio la disponibilità delle somme che erano state corrisposte dai comuni conferitori dei rifiuti nella discarica di Mazzarrà, a titolo di tariffa per opere di mitigazione ambientale, somme che avrebbe dovuto versare al Comune, se ne sarebbe appropriato tra il novembre 2014 ed il febbraio 2015. Lo stesso Piccioni è stato invece assolto dal reato di corruzione contestato ai suoi coimputati e, nei suoi confronti, è stato disposto il dissequestro dei beni.
Assoluzioni parziali per i reati di peculato hanno ottenuto Giuseppe Antonioli per due diversi episodi e Antonio Crisafulli per un solo episodio. Tutti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e per il risarcimento del danno da quantificarsi in sede civile in favore del Comune di Mazzarrà.