Sit-in oggi davanti al palazzo di giustizia di Catania: Nuovo procuratore di Catania, ci sarebbe stato un fuoco di sbarramento per bloccare la scelta di Sebastiano Ardita
È diventato un caso politico la nomina del procuratore di Catania. Ci sarebbe stato un fuoco di sbarramento per bloccare la scelta di Sebastiano Ardita. Una manovra per impedire a un magistrato “non gradito” da ambienti politici di prendere le redini di una procura di prima linea. E oggi ci sarà anche la Cgil al sit-in davanti al palazzo di giustizia di Catania «contro l’ingerenza della seconda carica dello Stato nella nomina del nuovo procuratore della repubblica», dicono Alfio Mannino, segretario generale di Cgil Sicilia, e Carmelo De Caudo, segretario generale di Cgil Catania: «Il Governo nazionale - aggiungono - è già intervenuto pesantemente in materia di procedura penale per quel che riguarda le intercettazioni con un duro colpo alla capacità di indagine, ma anche con la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e con altri strumenti e obiettivi politici che ci preoccupano moltissimo».
«La prova è quanto sta accadendo a Catania - proseguono - dove, sull’ipotesi della nomina a procuratore di un magistrato di lungo corso come Sebastiano Ardita, viene interposto un muro a favore di altre opzioni più gradite al potere politico. Saremo perciò al fianco dei cittadini e delle associazioni che manifesteranno al palazzo di giustizia. Ma quel che più ci preoccupa è che queste manovre, queste ingerenze, indeboliscano la lotta alla mafia e alla corruzione e che oggi si conferma più che mai fondamentale».
Al sit-in parteciperà l’ex parlamentare di centrodestra, Basilio Catanoso: «È verosimile che queste pressioni possano esercitarle uomini di destra nelle Istituzioni. Proprio la meritocrazia dovrà accompagnare una scelta fondamentale per Catania e la Sicilia, come quella della guida della Procura etnea. Sarò anch’io di fronte al Tribunale di Catania, perché sono cresciuto secondo i principi che da uomo di destra mi sono dato. La ritengo una battaglia giusta, di destra nel senso più nobile che attribuisco a questa espressione. Questo basta e avanza».