Gioacchino Genchi non violò i dati personali di un magistrato
La Corte di Appello di Palermo ha assolto Gioacchino Genchi dall’accusa di aver violato i dati personali dell’ex vice procuratore nazionale antimafia Alberto Cisterna, acquisendo i suoi tabulati telefonici quando era consulente informatico dell’ex pm Luigi de Magistris.
Il verdetto conferma la sentenza della quinta sezione del Tribunale, presieduta da Donatella Puleo, che aveva già scagionato l’imputato dai reati di trattamento illecito di dati e abuso d’ufficio «perché il fatto non costituisce reato», disponendo la restituzione dei beni in sequestro.
Genchi, che è stato difeso dall’avvocato Fabio Repici, aveva rinunciato ad avvalersi della prescrizione nel corso del processo, che si trascina dal 2009. Cisterna si era costituito parte civile.
L’assoluzione di primo grado era passata in giudicato ai sensi degli effetti penali, mentre la parte civile aveva impugnato la sentenza ai fini risarcitori.
La prima sezione della Corte di Appello di Palermo però ha dichiarato inammissibile l’appello di Cisterna, confermando integralmente la sentenza di primo grado.