FOTO – IL MINI AUTODROMO DI SANT’AGATA, UN TRISTE DORMITORIO CON DISCARICA VISTA STRETTO
di Enrico Di Giacomo - Il mini autodromo dello Stretto di Sant'Agata, zona nord di Messina, inaugurato negli anni ’80 e' chiuso ormai da 11 anni. Un'area di 5mila metri quadrati rimasta in attesa di un più volte annunciato e mai realizzato progetto di riqualificazione. E' circondato soltanto da bellezza, in uno scenario unico come quello dello Stretto, e da una spiaggia ricca di vegetazione mediterranea, splendida cornice naturale di quello che è diventato uno scempio, un monumento al degrado generalizzato e all'abbandono. Una struttura che ha la sfortuna di trovarsi forse troppo lontana dagli occhi pigri di chi abita i 'Palazzi', ma non solo, e ama, per convenienza, guardare soltanto ciò che succede in centro città.
All'interno della 'pista' abbiamo trovato di tutto. Materassi e coperte utilizzati di recente, reti da letto, vecchi vestiti, una discarica di cassette della frutta vuote, pentole, ma anche indumenti appena lavati e stesi e indumenti ammassati in assenza di un armadio, segni della presenza di chi ha trovato nell'autodromo un provvisorio rifugio in attesa di uno nuovo da occupare. Accanto alla tribuna quel che resta dei bagni ormai cannibalizzati e colmi di immondizia. Ma anche davanti a tanta devastazione e ignavia c'è chi romanticamente trova il tempo per scrivere d'amore: Non so se sei il mio primo amore, ma hai reso banali tutti gli occhi che mi hanno fatto battere il cuore.
L’impianto messinese realizzato sull’arenile di Sant’Agata (nel mondo ce ne sono soltanto sei come quello di Messina), nel 2005 ospitò il campionato del mondo per vetture radiocomandate in scala 1/8. Poi la chiusura, il degrado, il lungo abbandono. Le polemiche, le proposte di qualche consigliere comunale archiviate in qualche cassetto di Palazzo Zanca. Il silenzio dell'amministrazione.
Il mini autodromo dello stretto è unico nel suo genere per tracciato e location. Sarebbe dovuto essere un vanto per la città di Messina. Un'ordinanza sindacale del 9 marzo 2021 invece ne interdice l’accesso al pubblico. Divieti e nessuna proposta concreta che faccia sperare in una nuova vita per uno degli impianti sportivi potenzialmente più belli e che potrebbe contribuire a dare un'alternativa a tanti giovani messinesi ed essere un'attrattiva per i tantissimi turisti che ogni anno sbarcano a Messina dalle navi da Crociera. C'è anche un progetto, un'idea che ha già qualche anno, dell'ing. Gabriele Marchetta, dottore in pianificazione del territorio, che prevede al posto dell’autodromo un vero e proprio parco urbano, fatto di aiuole verdi, aree da dedicare allo sport, tutto all’aria aperta e collegato a quella pista ciclabile che arriverà fino a Capo Peloro. Perchè non riprenderlo?