Smaltimento dei rifiuti dai Cantieri Palumbo, la Cassazione annulla
Già in appello, nell’ottobre del 2021, tutto il processo era stato quasi “azzerato” con assoluzioni e prescrizioni. Adesso la III sezione penale della Cassazione ha praticamente scritto la parola fine, tranne che per due illeciti amministrativi. Al centro il procedimento per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali dei Cantieri navali Palumbo a Messina, che nel 2019 in primo grado registrò invece una serie di condanne. E che, se si considera il quadro globale, è durato ben tredici anni, oggettivamente troppi. La vicenda era quella dello dello smaltimento del “grit” in cui erano contestati vari reati ambientali ed altre ipotesi. In sostanza la Cassazione ha accolto il ricorso proposto dalla Palumbo Spa, e ha disposto l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna per 2 capi d’imputazione con la motivazione “perché il fatto non sussiste”, e l’annullamento con rinvio, davanti ad un’altra sezione della Corte d’appello di Messina, per un nuovo giudizio, ma solo relativamente a due illeciti amministrativi.
Inoltre i giudici hanno dichiarato estinto per prescrizione un reato contestato in origine a Raffaele Palumbo, confermando le statuizioni civili e la rifusione delle spese di giudizio alla parte civile WWF.
La società Palumbo Spa, che è stata assistita dall’avvocato Giro Sepe, in una nota attraverso il suo attuale amministratore unico, Alessandra Latino, «esprime tutta la propria soddisfazione per questa sentenza che ha ristabilito finalmente la verità su una vicenda amara che ha coinvolto ingiustamente intere famiglie ed imprese». Già in appello, nell’ottobre del 2021, l’imprenditore napoletano Antonio Palumbo, che all’epoca dei fatti era il legale rappresentante della società Palumbo Spa, fu assolto da tutti i reati con formula piena, ovvero “per non aver commesso il fatto”.
Il nucleo centrale di accuse iniziali, in questa vicenda, praticamente cadute nella quasi totalità, riguardava l’ipotesi di reato di associazione a delinquere dal 2003 al 2007 «allo scopo di commettere delitti concernenti il traffico illecito organizzato di rifiuti speciali, anche pericolosi, mediante una serie indeterminata di trasporti e sversamenti, presso siti sconosciuti o discariche comunque non autorizzate, di ingenti quantità di materiale abrasivo di scarto (c.d. “grit esausto”) ... prodotto dai lavori di sverniciatura (c.d. “sabbiatura”) delle carene delle navi effettuati nel cantiere di Messina della “Palumbo Spa”, operando con continuità e allestimento di mezzi».