ASP MESSINA: Assunti a Messina 5 amministrativi in graduatoria a Catania. Chi sono. I dubbi della Cisl che chiede la revoca
Dopo il disco rosso ai precari messinesi, Asp Messina pesca a Catania i dirigenti amministrativi da stabilizzare. E’ questa la nuova “puntata” della delicata partita in corso sui precari della sanità siciliana.
Gli idonei a Catania assunti a Messina.
Con la delibera n. 12 del 2024, datata 11 gennaio, il commissario straordinario dell’Asp Messina Domenico Sindoni, col placet e la controfirma del direttore amministrativo Caterina Di Blasi, sdogana lo scorrimento della graduatoria del Policlinico Rodolico – San Marco di Catania per la copertura di cinque posti di dirigente amministrativo, da contrattualizzare a tempo indeterminato. La delibera parla di necessità urgente e procede alla nomina di cinque idonei, dal 16esimo al 20esimo, dalla graduatoria del concorso ex delibera 106 del 19 maggi 2023 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico G Rodolico San Marco Di Catania appunto. Vengono quindi stabilizzati a Messina: Liliana Chiaia, Stefania Trombetta, Palma Giulia Licari, Maria Rosaria Perrini e Ciro Cusumano.
La delibera di Sindoni richiama la nuova pianta organica approvata la scorsa primavera, che prevede la copertura di 7 posti amministrativi, il fabbisogno aggiornato il 29 dicembre scorso e il protocollo d’intesa col Rodolico – San Marco di Catania del maggio scorso.
L’affondo della Cisl.
Una delibera che fa sollevare molti dubbi alla Cisl, che chiede l’avvio di una ispezione e trasmette i rilievi anche alla Procura. Ancora una volta “due pesi e due misure”, scrive la Funzione pubblica del sindacato in una nota, che sottolinea come le assunzioni siano arrivate “a pochi giorni dalla nomina del nuovo direttore generale”.
La nomina del direttore generale.
“Asp Messina sempre in maniera unilaterale, invece di applicare quanto previsto dalla vigente normativa di legge circa la riserva di una percentuali di posti dall’interno, decide a pochi giorni dalla nomina del nuovo direttore generale, di scorrere ulteriormente la graduatoria del Rodolico di Catania”, scrive nella nota la segretaria generale Giovanna Bicchieri (nella foto): “Senza nulla togliere agli altrettanto meritevoli lavoratori catanesi, ma ribadiamo, quasi a volere precludere qualsivoglia opportunità al personale interno, che pure ha maturato nell’ambito della propria azienda un’importante esperienza professionale nel ruolo dirigenziale, soprattutto nel periodo dell’emergenza Covid”.
Due pesi e due misure.
“Asp Messina ha indetto la procedura di stabilizzazione di personale dirigente amministrativo che aveva maturato il periodo necessario per la sua stabilizzazione quale precario nel ruolo, così come per anni ha fatto in maniera discrezionale per molti altri lavoratori – esordisce la richiesta della Cisl inoltrata anche all’Assessorato – con l’unica differenza che in quest’ultimo giro ricognitivo ha ritenuto escludere gli aspiranti la stabilizzazione dei partecipanti, anch’essi precari nel ruolo.”
Delibera da revocare.
“Soltanto negli ultimi giorni Asp ha riscontrato la nostra nota con la quale chiedevamo la stabilizzazione degli altri precari nel ruolo di Asp Messina, alla stregua di quanto ha sempre fatto in passato, fatta eccezione per cinque dirigenti amministrativi ed un dirigente delle professioni sanitarie Infermieristiche ed ostetriche, citando la nota assessoriale, come a voler affermare, che non potrà più assumere personale cosiddetto “precario nel ruolo”. Al contrario sta però mantenendo in servizio altri due dirigenti la cui assunzione con la legge Madia è stata dichiarata illegittima, mancando il presupposto della precarietà, con ben due sentenze immediatamente esecutive del Tribunale del Lavoro e della Suprema Corte d’Appello, che ne ordinano perentoriamente la revoca. Due pesi e due misure, palesando ancora una volta un atteggiamento fortemente disparitario tra dipendenti della stessa azienda per le quali motivazioni ci affidiamo all’importante lavoro svolto dalla magistratura”, scrive la Funzione pubblica della Cisl nella richiesta di revoca della delibera.