FOTO – RISPONDONO AL GIP GLI INDAGATI NELL’INCHIESTA SULLE SPONSORIZZAZIONI PER SBLOCCARE LE PRATICHE ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Hanno deciso di rispondere davanti al gip Simona Finocchiaro i principali indagati dell'inchiesta su una serie di episodi per tentare di ottenere sponsorizzazioni in favore della quotatissima società di serie A di tennistavolo "TT Top Spin Aid" da parte del funzionario dell’Agenzia delle Entrate Roberto Gullo, 63 anni (ma anche team manager della società) in cambio dello sblocco delle istanze presentante e 'rallentate'.
Il primo ad essere ascoltato, poco dopo le 8, è stato il commercialista Dario Grussu, 58 anni, accompagnato dal legale di fiducia Nunzio Rosso.
Grussu ha risposto alle domande, negando gli addebiti e affermando con decisione di non aver svolto nei confronti dei due imprenditori (Simona Pagano, titolare di una tabaccheria e Francesco Vinci, titolare della Toro Nero srl, anch'essi indagati a piede libero) alcuna attività di induzione alle rispettive sponsorizzazioni alla società Top Spin. "Non escludo di fare ricorso al Tribunale del Riesame", ha dichiarato l'avvocato Rosso a conclusione dell'interrogatorio.
Accompagnato dall'avvocato Giovanni Caroè, che ha già annunciato che presenterà ricorso al Tdl per ottenere la revoca degli arresti domiciliari, ha risposto alle domande per circa un’ora anche il commercialista Antonino D'Andrea, 68 anni (nella foto Edg), che ha respinto le accuse, contestualizzando le conversazioni intercettate e le dichiarazioni di alcuni clienti interrogati. In sostanza D'Andrea avrebbe ammesso di aver accompagnato le pratiche per le sponsorizzazioni, ma come operazioni assolutamente slegate dalle pratiche pendenti all’Agenzia delle Entrate da parte dei rispettivi clienti che le hanno sottoscritte. Nessuna pressione insomma sui propri clienti per indurli a firmare le sponsorizzazioni, né favoritismi all’Agenzia da parte di Gullo.
Difeso dagli avvocati Monica Interdonato, Marcello Siracusano e Antonella Barbara Gullo, è comparso davanti al gip anche il funzionario Roberto Gullo che si è detto certo di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti. Agli interrogatori ha partecipato anche la sostituto procuratore Francesca Bonanzinga, titolare dell’inchiesta.
I capi d’imputazione.
Quanto ai capi d’imputazione contestati dall’Ufficio inquirente di Palazzo Piacentini, sulla base degli accertamenti delle Fiamme gialle, Gullo, D’Andrea e Giorgio Quartuccio devono rispondere di tentata concussione: rispettivamente funzionario dell’Agenzia delle entrate di Messina, commercialista e «concorrente extraneus» e «privato istigatore», «abusando dei poteri» di Gullo, «ponevano in essere atti idonei e diretti in modo univoco a costringere» l’amministratore unico delle srl Telebingo e Zilly, di cui D’Andrea era il commercialista di riferimento, «ad elargire un contributo di 2.500 euro da parte di ciascuna società, a titolo di “sponsorizzazione”», in favore della Top Spin, di cui lo stesso Gullo era team manager, «in cambio dello sblocco di una pratica pendente presso l’ente relativa al rilascio di un contributo ai sensi del Decreto ristori». Fatto non verificatosi a causa della denuncia ai finanzieri da parte dell’imprenditore. Poi Gullo e D’Andrea, quest’ultimo peraltro commercialista di Saccne Petroli e Nestler Combustibili, «inducevano il rappresentante legale della seconda società, Pietro Mondello, ad elargire un contributo di 3.050 euro da parte di ciascuna società a titolo di “sponsorizzazione” per l’anno 2021 alla Top Spin». E ancora, Gullo, Grussu e Quartuccio avrebbero indotto Pagano a una sponsorizzazione di 9mila euro all’Asd di tennistavolo; Gullo e Grussu avrebbero fatto la stessa cosa con Vinci, spingendolo «a sottoscrivere un contratto per prestazioni pubblicitarie di 3mila euro», consistente in «consumazione di pasti» per un anno, con la società Top Spin.