“Il Signor Dopodomani” apre la stagione teatrale 2023/24 del Teatro dei 3 Mestieri
Da Dancing Paradiso a Bukowski, dalla prima nazionale di “Non siamo qui” di Tino Caspanello a Rosario Palazzolo e “‘A Cirimonia”: sono tanti e tutti diversi gli appuntamenti di “Mi presento così”, la nuova stagione del Teatro dei 3 Mestieri. Si parte il 18 novembre.
Ad anticipare e aprire la stagione è un’anteprima speciale: “Il Signor Dopodomani. L’indicibile sproloquio di un condannato a vivere”. Dopo essere stata selezionata al Roma Fringe Festival 2019, aver girato l’Italia e riscosso grande successo, la produzione del Teatro dei 3 Mestieri – di Domenico Loddo, con Stefano Cutrupi, regia di Roberto Zorn Bonaventura e aiuto regia di Marcantonio Pinizzotto – torna finalmente a casa.
Torna a casa per colpire ancora una volta il suo pubblico, per farlo disperdere in un lacerante labirinto dialettico, confonderlo in un perturbante groviglio emotivo, bombardarlo con la forza di quelle parole che colpiscono più veloci e pericolose di proiettili.
IL SIGNOR DOPODOMANI. WERTHER IN FRAC
Su una scena buia, abitata unicamente da uno stereo portatile e un registratore a bobine, si muove un uomo in un vecchio e sgualcito frack. Sproloquia, si muove spasmodicamente, urla, soffre, danza, viaggia spesso in luoghi remoti della sua memoria (che un attento gioco di luci incornicia e racconta). Sta registrando un messaggio, ma le sue parole, i suoi sguardi, le sue attenzioni percorrono spazi e tempi lontani, fin dalla campanella di scuola.
Sono gli spazi e i tempi del suo eterno amore durato solo 3 anni, quello per Ada, che l’ha lasciato, rendendolo un reduce di ieri, un uomo senza un domani, al massimo con un dopodomani, data del loro ultimo, non rispettato, appuntamento.
Di lei gli rimane solo una musicassetta – che non è mai riuscito ad ascoltare per intero fino ad oggi – 45 minuti che racchiudono suoni e ricordi del loro amore: la voce di Ada (di Cristiana Nicolò), le loro canzoni, da Franco Battiato a Mina, da Domenico Modugno a Ivano Fossati, poi, il rumore del treno, delle strade, del mare. “Perché quando ci si ama sembra che tutto ci appartenga”.
Tutto ciò che rimane di quell’eterno amore – trasformatosi in un “palindromo fedrifago e strafottente, ma al dire il vero poco stra e molto fottente” – è questo “nido di parole false”, parole false divenute il suo tormento, parole false che lo rendono un condannato a vivere.
Stefano Cutrupi, in una impressionante prova d’attore, si trasforma in un personaggio folle, fuori di sé, ma a tratti così spaventosamente lucido; nevrotico e maniacale ma al tempo stesso geniale e sagace. Cutrupi diviene in tutto e per tutto il Signor Dopodomani, strumento impeccabile, nella sua mimica e nella sua gestualità, di quelle parole che si susseguono senza sosta, vere protagoniste. Un Teseo eroico – privato di qualsiasi salvifico filo di Arianna – che si addentra in un labirinto che lui stesso si è costruito. Un labirinto di parole dal quale non ha uscita, claustrofobico, incessante, asfissiante. Le parole si rincorrono le une con le altre, giocano tra di loro, tra i loro suoni e significati – di A-DA, in, con, su, per, tra, fra – dalla filosofia alla fisica quantistica e la sua incertezza, passando per Calvino, Ibsen, il gatto di Schrödinger e l’impossibilità ad accettare che 3×0 faccia 0, con un ritmo serrato, senza battere ciglio, veloci, dolorose, legate soltanto da ancora più angoscianti silenzi. Parole come lame, che colpiscono e lacerano chi lì inerme non può far altro che ascoltare e farsi trascinare nello stesso labirinto senza uscita. È incredibile come, però, quel gioco intrecciato di parole, mentre ci riduce in brandelli, sia capace al tempo stesso di far ridere e divertire, quasi inconsapevolmente. Scappano i sorrisi e le risate, inspiegabilmente, mentre ci troviamo all’apice della nostra angoscia, con il fiato sospeso e la tensione incalzante. E forse, in realtà, questo è l’unico modo offertoci per non soccombere, dono sadico consegnato dalla storia al suo pubblico.
La sola guida nel labirinto del Signor Dopodomani è il suo stesso dolore e quel tentativo di vendetta che lo trasforma, alla fine, in un giustiziere con un coltello in mano, in una scena finale che toglie il fiato. L’attesa di quel colpo da sferrare diviene sempre più incombente e assillante. A chi saranno inflitti i colpi, in realtà, non lo sapremo mai, ma, alla fine, ad essere ferito da quella lama è ciascuno di noi. Le tormentate e tormentanti parole di Domenico Loddo fanno contorcere le budella, rivoltare l’animo, lasciano stravolti e travolti dalle emozioni raccontate. E rendono evidente il successo della pièce. Nonostante tale subbuglio interiore, usciti dalla sala si sente in bisogno di tornare dentro, addentrarsi ancora una volta in quell’afflizione senza uscita.
La stagione
Così, la storia del Signor Dopodomani, nel suo monologo lacerante e straordinario, torna ad emozionare il pubblico del Teatro dei 3 Mestieri. E a prepararlo per “Mi presento così”, una stagione che, senza fronzoli ma a cuore aperto (come mostra l’immagine della locandina), celebra la forza delle parole e delle emozioni.
Al suo termine, infatti, i direttori Stefano Cutrupi e Angelo Di Mattia svelano i prossimi appuntamenti.
21 OTTOBRE ANTEPRIMA STAGIONE
IL SIGNOR DOPODOMANI
L’indicibile sproloquio di un condannato a vivere
Di Domenico Loddo – Con Stefano Cutrupi
Regia Roberto Zorn Bonaventura
Aiuto regia Marcantonio Pinizzotto
Produzione Teatro dei 3 Mestieri
18 e 19 NOVEMBRE: DANCING PARADISO
Di Stefano Benni – Con Francesco Bernava,
Nicola Alberto Orofino e Alice Sgroi
Regia Giovanni Arezzo – Produzione Mezzaria
1, 2 e 3 DICEMBRE: NON SIAMO QUI
Testo e Regia Tino Caspanello
Con Cinzia Muscolino e Tino Calabrò
Produzione Compagnia L’Arpa, Statale 114,
Teatro Pubblico Incanto
20 e 21 GENNAIO:
ARAMEN & STANUM (o del saggio degli dei)
Di Domenico Loddo – Con Silvana Luppino e Domenico Canale – Regia Christian Maria
Parisi – Produzione Teatro Primo
17 e 18 FEBBRAIO: IL CIRCO CAPOVOLTO
Liberamente tratto dal Romanzo di Milena Magnani
Di e con Andrea Lupo
Diretto da Andrea Paolucci
Produzione Teatro delle Temperie in collaborazione con Teatro dell’Argine
9 e 10 MARZO: STEFANO
Di Armando Discepolo
Regia Stefano Angelucci Marino
Con Vito Signorile, Tina Tempesta, Rossella Gesini, Paolo Del Peschio e Stefano Angelucci Marino
Maschere BRAT Teatro
Produzione Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con Teatro del Sangro e
Teatro Abeliano di Bari
6 e 7 APRILE: BUKOWSKI a night with hank
Di D. Francesco Nikzad
Diretto e interpretato da Roberto
Galano
Musiche originali Antonio Catapano
Produzione Teatro dei Limoni
4 e 5 MAGGIO: ‘A CIRIMONIA
Scritto e diretto da Rosario Palazzolo
Con Rosario Palazzolo e Anton Giulio Pandolfo
Musiche di Francesco Di Fiore
Produzione Teatro Ditirammu Palermo
17, 18 e 19 MAGGIO: IL BANDITO DI MONTELEONE
Liberamente tratto dall’opera in versi La Vera storia di Salvatore Giuliano.
Diretto e interpretato da Alessio Bonaffini
Produzione Ass. Cult. I Martogliati