Emergenza acqua, riprende a singhiozzo l’erogazione: chieste le dimissioni della presidente dell’Amam
Diverse zone di Messina si sono risvegliate ancora questa mattina con i rubinetti a secco. L'intervento per ripristinare l'erogazione idrica, che è stata interrotta nei giorni scorsi a causa di un fulmine che sabato ha danneggiato gli apparati elettromeccanici a servizio dell'impianto di emungimento Bufardo Torre Rossa, è stato incessante, ma il danno è stato riparato soltanto nel pomeriggio di domenica e serviranno ancora altre operazioni alla cabina elettrica per poter dire concluso il lavoro.
E non basta evidentemente la soluzione tampone trovata dall'Amam che ha integrato l'approviggionamento idrico in città immettendo nella rete comunale anche il flusso dall'Acquedotto dell'Alcantara. Se nella zona sud, infatti, i disagi sono stati contenuti, a soffrire maggiormente la penuria di acqua è stata la zona nord dove, nonostante l'ultima rassicurazione da parte dell'azienda, arrivata domenica sera in un comunicato congiunto con il comune di Messina, l'erogazione è stata assente. Si tratta di ampie zone abitate che vanno da Messina Due, a Giostra, passando per via Palermo, Tremonti e arrivando sino a Torre Faro, compresi i villaggi di Paradiso, Pace e Sant'Agata, e le zone collinari di Castanea e delle Masse.
Per i villaggi più lontani dalla condotta l'acqua, sempre secondo quanto comunicato dall'azienda, si dovrà attendere la tarda mattina e le prime ore del mattino. Ma con i serbatoi rimasti a secco la normalità resta ancora lontana. La condotta di Fiumefreddo, infatti, non pompa l'acqua al massimo delle sue capacità con la conseguenza che, da oltre 24 ore, Messina è ripiombata nell'incubo della condotta a secco.
II consiglieri comunali: "Si dimetta Loredana Bonasera"
"È tempo in cui la Presidente di Amam rassegni le sue dimissioni!". A pronunciarsi in questi termini sono i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Libero Gioveni, Dario Carbone e Pasquale Currò, che chiedono a Loredana Buonasera di fare un passo indietro e lasciare l'incarico di Presidente del CDA di Amam. “Teniamo a precisare che quanto accaduto in queste ore d'inferno per i cittadini messinesi” - affermano Gioveni, Currò e Carbone - “non costituisce il motivo principale della nostra richiesta, anche perché ci rendiamo conto che la causa del danno di sabato scorso sia stata del tutto accidentale.”
“Però, al netto dell'efficienza dei tecnici dell'azienda che ringraziamo per l'impegno e la dedizione professionale che mettono ogni giorno in campo, riteniamo fallace ed errata la complessiva gestione dell'azienda, anche con riferimento alla assente o intempestiva comunicazione dei disservizi, all'inadeguatezza delle risposte della Presidente ai tanti interrogativi posti e, perché no, anche e soprattutto alle sue "menzogne politiche" su più fronti che ci spingono oggi a chiederle di farsi da parte.”
“Non possiamo accettare” - continuano i tre consiglieri - “che la Presidente Bonasera affermi sempre e comunque che tutto fili liscio, che la città non soffra di alcuna emergenza idrica e che l'acqua sia presente h24 a Messina quando invece in tantissime zone l'erogazione viene interrotta alle 11 del mattino a fronte di un servizio idrico che negli ultimi mesi è anche aumentato in maniera esponenziale per le tasche dei Messinesi.”
“Per non parlare poi” - insistono gli esponenti di FdI - “della mancata erogazione del bonus idrico per il quale siamo dovuti intervenire per farla svegliare dal suo torpore, del mancato rimborso dei depositi cauzionali agli aventi diritto, dei mancati aiuti ieri ai 60.000 abitanti della terza Municipalità per l'assenza di autobotti (come denunciato dal presidente Cacciotto), delle mancate risposte ai disagi vissuti di recente dai residenti di Tremonti per l'acqua classificata non potabile, del mancato coinvolgimento delle istituzioni decentrate in occasione del problema del gasolio nell’acqua in via Cadorna e dintorni, nonostante le ripetute sollecitazioni pervenute dal Vicepresidente della quarta Municipalità Debora Buda e, dulcis in fundo, per le "mezze verità" espresse nei spesso intempestivi comunicati aziendali diramati nelle emergenze!”
“Insomma” - concludono Gioveni, Currò e Carbone - “non ci possono sempre soddisfare le rassicurazioni politiche sugli investimenti futuri con i fondi del PNRR in ordine al rifacimento della rete, perché è proprio il momento attuale dell'azienda che va gestito al meglio, e la presidente Bonasera, spiace dirlo, giusto per rimanere in tema, finora "ha fatto acqua" da tutte le parti!”.