Angela Manca costretta dall’infame a lasciare la sua casa. Ingiustizia è fatta!
di Luca Grossi - C'è un quadro risalente al 1821 che raffigura il dio greco Crono mentre consuma i propri figli. Questa scena è estremamente inquietante: la divinità si abbandona a un istinto cannibalesco, con uno sguardo completamente fuori controllo, occhi sporgenti dalle orbite, bocca spalancata e mani avidamente tese, sembrando quasi pronto a mordere nuovamente il corpo del suo sfortunato figlio. Di quest'ultimo, rimangono solo pochi frammenti insanguinati.
Al netto di quello che sta accadendo, forse, potremmo cambiare il nome di Crono in quello di 'Italia'.
Una nazione disgraziata, avida, ingiusta, per certi versi assurda, se non folle.
Uno dei suoi figli, Attilio Manca, venne 'divorato' nella notte dell'undici febbraio 2004, ucciso dalle 'mani' di un certo Stato e di una certa Mafia.
La follia di questa terra ha però decretato la morte anche per Angela Gentile, conosciuta da tutti come Angela Manca. La madre di Attilio, ricordiamo, ha perso il marito, Gino Manca, il 19 agosto di quest’anno.
"Mio marito è morto da 18 giorni - ricorda Angela su FB - ed io sto subendo violenze inaudite da un essere abietto. Veleni nell'aria di giorno e di notte, che mi fanno stare malissimo. Ad Attilio lo hanno ucciso con un'iniezione letale, a me mi stanno avvelenando lentamente. Io sto denunciando tutto, da domani sarò costretta a lasciare la mia casa. Mi sta buttando fuori anche dai miei ricordi. Mi ha tolto tutto, forse anche mio marito, morto per fibrosi polmonare".
A lei è stata riservata l'agonia più lenta. Un'agonia iniziata già nel lontano 2011 e continuata fino a oggi.
Questo succede a Barcellona Pozzo di Gotto nell'indifferenza più abbietta, dove il profumo è diventato lezzo e la notte un incubo.
Tutti sanno quello che sta vivendo questa famiglia. Ma come sempre la città è spaccata tra chi manifesta loro solidarietà e chi osserva, bisbigliando mezze frasi, velenose anch'esse.
Per i malori accusati i coniugi Manca si erano recati più volte al pronto soccorso per problemi respiratori: sensazione di bruciore alla gola, ai bronchi, al naso, labbra gonfie, occhi arrossati e lo stomaco che si stringe in uno spasmo insopportabile.
Purtroppo, in sintesi, è questa la realtà del Paese di Crono.
Già si può immaginare il ghigno dell’infame avvelenatore mentre gode della sua depravata opera.
Tuttavia, il dolore più acuto è inflitto da coloro che, in teoria, dovrebbero essere i custodi delle anime pure di questa nazione: quelli che hanno nutrito i loro discendenti con un affetto incondizionato e che cercano senza sosta verità e giustizia.
Di cosa necessitano ulteriormente le forze dell'ordine per procedere?