L’avv. Lanfranchi dopo la violenta aggressione: Non sono solo le gravi ferite subite che mi addolorano, ma la deriva della nostra società
“Subire una brutale aggressione solo per aver fatto il proprio dovere, con il solo obiettivo di dare un po' di dignità e serietà ad un esame che altrimenti non avrebbe ragion d'essere, ti porta a riflettere sull'imbarbarimento della nostra società, dove una sconfitta non costituisce il punto di partenza per rimettersi in gioco traendo insegnamento dagli errori compiuti, ma l'occasione per dare sfogo ai peggiori istinti”.
Affida ad un post su Facebook tutta la sua amarezza l’avvocato Antonio Lanfranchi, aggredito e picchiato a sangue sabato scorso tra il piazzale antistante l’Università di Messina e palazzo Piacentini, da un 35enne di Milazzo aspirante avvocato impegnato nelle selezioni per accedere alla professione che, bocciato, si è avventato contro l’avvocato, presidente della quarta sottocommissione per gli esami di abilitazione alla professione forense.
“Non si è capaci di fare autocritica, addossando agli altri la responsabilità dei propri insuccessi, in un contesto in cui fin dai banchi di scuola i ragazzi vengono difesi ad oltranza dai loro genitori anche di fronte a meritati giudizi negativi. Stiamo alimentando una società di persone deboli - scrive sempre il legale - inadeguate nell'affrontare anche i più semplici ostacoli e, nello stesso tempo, stiamo sempre più diffondendo la cultura della violenza, dell'odio, dello scontro personale. Non sono solo le gravi ferite subite che mi addolorano, ma la deriva che interessa la nostra società e, in essa, la nostra professione. Mi addolorano i commenti, anche di qualche collega, che giudicando gli esami una farsa, quasi giustificano il gesto, biasimando chi si erge arbitrariamente a "professorone" . Non ritengo di potermi identificare in questa figura - conclude - avendo cercato sempre di svolgere il mio ruolo con modestia ed equilibrio e con grande rispetto per gli altri. Mi confortano, d'altra parte, gli attestati di solidarietà e di stima pervenutimi da tanti colleghi, magistrati, operatori di giustizia, ma anche persone comuni che credono ancora in determinati valori. Grazie per la Vostra affettuosa vicinanza”.
La solidarietà dei colleghi.
L'Ordine degli avvocati messinesi, presieduto da Paolo Vermiglio, ha subito espresso solidarietà al collega vittima dell'aggressione.
Solidarietà anche da parte della Camera civile: "La Camera Civile di Messina - scrive la presidente Rosaria Filloramo - fermamente condanna la prevaricazione, intimidazione e l’inaudita violenza cui è rimasto vittima il collega, stimato e integerrimo professionista cui ci si stringe in segno di massima solidarietà, brutalmente aggredito nell’esercizio delle proprie funzioni di commissario d’esami da un “aspirante” avvocato che così ha reagito alla valutazione negativa della propria prova abilitante alla professione forense. Dispiace davvero osservare come l’Avvocatura debba registrare attacchi come quello subito che oltraggiano l’onore, il decoro e il prestigio di una professione cui certi comportamenti sono e rimarranno sempre estranei".