Messina, carne adulterata al banco: decise due condanne
È stato il giorno della sentenza, con due condanne, tre multe e cinque assoluzioni, nel processo davanti alla sezione penale presieduta dal giudice Maria Eugenia Grimaldi, che vedeva coinvolte dieci persone tra titolari di supermercati, addetti al banco di macelleria e macellai dei mercati cittadini. Finiti nei guai per una serie di reati come alterazione e contraffazione di sostanze alimentari, vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine, commercio colposo di sostanze alimentari contraffatte.
Il processo vedeva coinvolti: Pietro Cami, rappresentante legale della ditta “Mersì srl”; Giuseppe Galletta, addetto al banco macelleria del punto vendita di Roccalumera; Giuseppe Alessandro, addetto al banco macelleria del punto vendita di via Ibica a Messina; Salvatore Cammaroto, addetto al banco macelleria del punto vendita di Tremestieri; Giusy Musmeci, titolare della ditta “KM Market srl”; Giuseppe Burrascano, addetto al banco macelleria del punto vendita di Roccalumera; Salvatore Zaccone, addetto al banco macelleria del punto vendita di Contesse; Rocco Cambria, legale rappresentante della ditta di lavorazione carni “Cr Alimentari srl” di Pace del Mela-Giammoro; Giovanni Di Pietro, titolare della macelleria all’interno del mercato Sant’Orsola; Salvatore Saccà, titolare della macelleria all’interno del mercato Zaera.
Per Giovanni Di Pietro i giudici hanno deciso la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione, per Salvatore Saccà a 3 anni e un mese, e per entrambi l’interdizione per cinque anni dalla professione.
Multe molto lievi per Pietro Cami (1000 euro), Giusy Muscmeci e Rocco Cambria (800 euro).
Assolti da tutte le accuse “perché il fatto non sussiste” Giuseppe Galletta, Giuseppe Alessandro, Salvatore Cammaroto, Giuseppe Burrascano e Salvatore Zaccone.