Messina. Martedì il 175esimo anniversario della fondazione della Polizia Municipale
Martedì 28 marzo, alle ore 9.30, si terrà nel Salone delle Bandiere a Palazzo Zanca, una Cerimonia commemorativa, in occasione della ricorrenza del 175° Anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Municipale.
Alla Cerimonia, che celebra l’importante traguardo di uno dei più antichi Corpi d’Italia, parteciperanno Autorità civili, militari e religiose, la giunta municipale, il Consiglio comunale, il comandante Stefano Blasco ed il personale del Corpo.
La storia.
E’ del 1838 la prima notizia riguardante la creazione delle Guardie Urbane che, secondo un Decreto di Re Ferdinando di Borbone, dovevano essere organizzate in ogni Comune e casale del Regno. Bisogna però attendere i primi moti risorgimentali del 1848 per avere un Corpo unitario. Il 28 marzo 1848, infatti, apparve un avviso al popolo, nel quale si reclutavano militi nel corpo della Guardia Municipale, che avrebbero ricevuto tre tarì al giorno. Tale bando, che segna l’inizio del corpo come organismo unitario dell’Ente Comune, fu a firma di Francesco Saccà; il primo Comandante. Nell’aprile 1848 il servizio di sicurezza interna alla città fu assunto per intero da due Compagnie di Guardie Municipali e dalla Guardia Nazionale. Le Guardie Municipali, nonostante la strenua resistenza all’esercito di Ferdinando II, furono le ultime a capitolare l’8 settembre del 1848.
Per questa resistenza il Corpo fu insignito, nel 1890, di una “Bandiera di Guerra”; tuttora custodita. Nel 1860, l’Amministrazione civica si ribellò contro i Borboni, aspettando con impazienza l’arrivo dei garibaldini. Le guardie urbane anche in questo caso rimasero fedeli all’Istituzione Comunale. Gli anni seguenti segnarono profondamente l’organizzazione del corpo che venne ridisegnato sullo stile piemontese. Durante gli anni successivi, il Corpo venne decorato nel 1873 con medaglia d’argento e brevetto d’incoraggiamento quali “benemeriti dell’umanità sofferente” e nel 1889 con medaglia di bronzo quali “benemeriti della salute pubblica”. La notte del 27 dicembre del 1908 le guardie municipali non di servizio rientrarono nella Caserma all’interno del Palazzo Municipale e nelle due Mandamentali ove risiedevano. All’epoca, durante l’arco del periodo di servizio, era vietato ai Vigili di contrarre matrimonio.
Dopo la prima scossa di terremoto che distrusse il Palazzo Municipale e il successivo maremoto, morirono quasi tutte le guardie. La ricostruzione del Corpo fu quasi immediata. Il 1 aprile del 1910, sia i nuovi nominati che i pochi sopravvissuti, entrarono in servizio. La Grande Guerra coinvolse i Vigili Urbani; tre di loro non tornarono mai per le ferite riportate tra il Carso e l’Isonzo. Nella Seconda Guerra Mondiale molti vigili partirono per il fronte e solo i più anziani rimasero in servizio, facendo esclusivamente sorveglianza antiaerea e servizio annonario per il controllo e la repressione del mercato nero. Il 1946 vide la nascita di un nuovo Stato Repubblicano. Il Corpo percorse assieme alla Città la strada della ricostruzione.
Gli agenti che hanno perso la vita in servizio
In questi 175 anni diversi agenti hanno perso la vita nell’espletamento del servizio. E proprio il giorno della cerimonia ricorrerà il 60° anniversario della morte di uno di loro, Orazio Di Maio, eroicamente morto per salvare un concittadino. Al povero Di Maio è intitolata la Caserma della Polizia Municipale di via Bonino. Dalle sfarzose divise delle guardie a cavallo di oltre un secolo fa al poliziotto municipale di oggi sembra di vedere gli stessi uomini, come se quelli del 1848 avessero ancora vent’anni. È il miracolo di una continuità spirituale che acquista realtà fisica.