IL FALLIMENTO DELL’IMPRENDITORE PESCE, NUOVO PROCESSO PER IL NOTAIO VITTORIO QUAGLIATA
Novità nella lunga vicenda giudiziaria nata dal fallimento dell'imprenditore Sandro Pesce, deceduto, conosciuto come creatore dei negozi Aquarius e Semplice, poi naufragati in bancarotta dopo una "sistematica evasione" tra il 2008 e il 2011.
La prima sezione penale della Cassazione - ne dà notizia oggi il quotidiano Gazzetta del sud - ha infatti annullato senza rinvio per la bancarotta, con la formula "perchè il fatto non sussiste", e per il riciclaggio con rinvio davanti alla corte d'appello di Reggio Calabria, la condanna a 3 anni e 6 mesi che era stata inflitta a suo tempo al notaio Vittorio Quagliata (ex cognato di Pesce) dalla corte d'appello di Reggio Calabria.
Al centro della vicenda la bancarotta fraudolenta della 'Margan srl' nel 2011, che vedeva come figura centrale il noto imprenditore Sandro Pesce. La 'Margan srl' fu dichiarata fallita il 16 gennaio 2008, con un ammanco che si aggirava sui dieci milioni di euro.
I PROCESSI, LE CONDANNE.
Il primo atto della vicenda si ebbe quando il Tribunale di Messina, il 29 giugno del 2017, condannò Quagliata a 6 anni di reclusione. Qualche tempo dopo l corte d'appello di Messina, rideterminò la pena in 5 anni, confermando le responsabilità penale per tutti i capi d'imputazione e revocò la confisca su un immobile di via Montanapoleone. La Cassazione, una prima volta, nel dicembre del 2020, annullò senza rinvio per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, perchè prescritto, e annullò con rinvio per gli altri reati, disponendo un nuovo processo a Reggio Calabria.
I giudici reggini assolsero Quagliata da due ipotesi di reato 'perchè il fatto non sussiste', confermando invece gli altri due capi d'accusa, e rideterminando la pena a 3 anni e 6 mesi, revocando la confisca. Adesso il nuovo processo a Reggio Calabria.