Nasce la Federazione dei movimenti meridionalisti: “Aderiamo al progetto di Cateno De Luca”
Nasce la Federazione dei Movimenti Meridionalisti, composta da nove soggetti politici. Identità Calabrese, Identità Cooperativa Sicilia, Identità Siciliana, Io sud, Movimento contro la guerra, Movimento per il nuovo Sud, Noi meridionali, Nous per Reggio e Sicilia nuova intraprendono un percorso comune per rispondere, con iniziative concrete, al bisogno di sviluppo del Mezzogiorno d’Italia: in quest’ottica aderiscono convintamente al progetto di federazione politica sollecitato da Cateno De Luca, promotore della lista “Sud chiama Nord”.
La data di nascita della Federazione non è casuale, è stata scelta in memoria del giorno in cui, nel 1861, finiva il Regno delle Due Sicilie e iniziava la Questione meridionale.
Da questa data i nove movimenti intendono cominciare il percorso politico, certi che "insieme saranno in grado di esprimere una forza elettorale capace di imporre il rispetto della dignità e dei sacrosanti diritti dei cittadini meridionali per realizzare, dopo 162 anni, una vera Unità Nazionale".
"L'attuale situazione economica e sociale del Sud - si legge in una nota - è di forte stagnazione per non dire depressiva. Nel corso degli ultimi 20 anni è lievitato il tasso di disoccupazione, peggiorati l'assistenza sanitaria e i servizi sociali, fallita la formazione professionale, soprattutto aumentata la disaffezione verso l'agricoltura, l'artigianato e i mestieri tradizionali, l'altissimo tasso di emigrazione che obbliga ogni anno oltre 150.000 giovani ad abbandonare famiglie, persone e luoghi cari per cercare lavoro altrove. Paradossalmente è cresciuto il divario tra Nord e Sud. Ma non solo. Siamo alla vigilia dell'approvazione della Autonomia Differenziata, fortemente voluta dalle Regioni del Nord, che se dovesse essere attuata così come proposta non offrirebbe nessuna garanzia reale di riequilibrare servizi e diritti tra i cittadini delle varie macro aree del Paese".
Si realizzerebbe, insomma, la secessione mascherata voluta dai Governatori del Nord e di fatto introdotta nel 2001 da quella sciagurata modifica costituzionale del titolo V voluta dal Governo di centrosinistra.