L’ inchiesta sulle società del sindaco Sidoti, in undici a giudizio
Si aprirà il 16 marzo di fronte al collegio del Tribunale di Patti il processo scaturito dall’inchiesta che ha portato agli arresti del sindaco di Montagnareale accusato di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e associazione a delinquere.
In undici alla sbarra dopo il rinvio a giudizio del Gup del Tribunale di Patti Eugenio Aliquò.
Oltre Rosario Sidoti anche nove dei suoi parenti. Si tratta dei genitori Vincenza Milici e Antonino Sidoti, delle sorelle Irene ed Anna Sidoti, nonchè la moglie Maria e la figlia Vincenzina Sidoti, della suocera Tindara Federico, la cugina Cinzia Blandano e il cognato Antonio Napoli, oltre a Giuseppe Palmeri, legale rappresentante della E-Costruzioni una dette imprese coinvolte nella vicenda.
Non luogo a procedere solo per un capo d’imputazione per Rosario e Maria Sidoti, su una truffa aggravata.
Il sindaco si trova ancora ai domiciliari e il suo legale, l’avvocato Francesco Chillemi ha chiesto la revoca o in alternativa la sostituzione della misura cautelare con l’obbligo di firma. Il pm ha accettato la misura alternativa ma con l’obbligo di dimora.
Il giudice si pronuncerà sull’istanza nei prossimi cinque giorni così come previsto dal codice.
Nel collegio delle difese gli avvocati Ugo Colonna, Alessandro Pruiti, Antonino Imbesi, Oleg Traclò, Giuseppe Ignazzitto, David Bongiovanni, Fabio Di Santo e Natale Bonfiglio. Rassegnaweb – FONTE: Messinatoday.it