20 Gennaio 2023 Giudiziaria

I NOMI – MAFIA BARCELLONESE, BOSS MAZZAGATTI CONTINUAVA A GESTIRE ATTIVITA’ DAL 41BIS. LA DIA ESEGUE 6 MISURE CAUTELARI E SEQUESTRA QUOTE SOCIETARIE

Dalle prime ore di oggi la Direzione Investigativa Antimafia, Articolazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, sta eseguendo nel territorio della provincia di Messina un'ordinanza di misure cautelari emessa dal GIP presso il Tribunale peloritano, su richiesta della locale Procura della Repubblica-DDA, nei confronti di 6 componenti (sono sei misure cautelari, tre arresti di cui due ai domiciliari e tre obblighi di presentazione) il nucleo familiare di Pietro Nicola Mazzagatti, esponente del clan mafioso dei "barcellonesi", indagati del reato di intestazione fittizia aggravata dal metodo mafioso.

I NOMI.

Con il provvedimento in esecuzione oggi sono state disposte le misure della custodia cautelare in carcere per Mazzagatti, degli arresti domiciliari per la moglie ed il figlio e di tre obblighi di presentazione alla P.G. per la figlia, la nuora ed il padre di quest'ultima, nonché il sequestro delle quote societarie dell'impresa appositamente costituita per l'attività di locazione delle aziende.

Pietro Nicola Mazzagatti, 62 anni (Ergastolo)

Giuseppe Mazzagatti, 33 anni (domiciliari)

Valeria Mazzagatti, 32 anni (Obbligo di presentazione)

Santina Quattrocchi, 33 anni (Obbligo di presentazione)

Nicolina Famà, 54 anni (domiciliari)

Salvatore Chillemi, 59 anni (Obbligo di presentazione)

LE INDAGINI.

Le indagini della DIA hanno fatto emergere come l'appartenente alla famiglia criminale, condannato all'ergastolo e detenuto in regime del 41 bis o.p., continuasse a gestire diverse realtà aziendali che erano state confiscate. Le attività investigative, anche di natura tecnica, riscontrate dall'attività di analisi della documentazione amministrativa e dei flussi finanziari delle imprese, hanno infatti disvelato come Mazzagatti, detenuto, intervenendo nella gestione delle aziende confiscate, dettasse puntuali indicazioni ai propri familiari in merito al personale da assumere ed ai ruoli da svolgere, all'individuazione dei fornitori, ai rapporti con la clientela ed alla cura dei locali adibiti a sala ricevimento, giungendo persino ad interloquire sui compensi dei dipendenti. Tale condotta, proseguita per diverso tempo, è infine culminata nella definizione di apposita strategia finalizzata alla locazione delle imprese in confisca ad un terzo soggetto prestanome. Questi, attraverso la costituzione ad hoc di una società ''pulita", ha consentito ai familiari del detenuto di rientrare, per suo tramite, nel pieno possesso delle imprese.