Tommaso Calderone lascia l’Ars: segnali di disgelo fra le due Forza Italia siciliane
Non è la pace, ma è un inizio. Tommaso Calderone, il politico eletto con Forza Italia sia sia alla Camera sia all'Assemblea regionale siciliana, ha optato per Montecitorio, lasciando così l'Ars. Al suo posto nel Parlamento regionale subentra Bernardette Grasso, prima dei non eletti.
L'opzione di Calderone è uno dei segnali per il disgelo chiesto al gruppo che fa capo al coordinatore di Forza Italia Gianfranco Miccichè: Grasso, infatti, aderirà al gruppo Fi all'Ars, guidato da Stefano Pellegrino e al quale è iscritto il governatore Renato Schifani. Calderone, invece, aveva seguito Miccichè nel gruppo di FI.
La mossa potrebbe preludere all'invio di un commissario che possa riconciliare le due formazioni. I nomi che circolano sono diversi: il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè è in pole, ma si ipotizza anche l'invio in Sicilia del capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo.
Rimangono tre i deputati che devono sciogliere la riserva tra il seggio siciliano e quello nazionale. Luca Cannata, (FdI) eletto alla Camera e all'Assemblea regionale siciliana nelle elezioni del 25 settembre scorso ha inviato la nota con cui comunica di optare per il posto alla Camera. Carlo Auteri è il primo dei non eletti nella circoscrizione di Siracusa e subentrerà a Sala d'Ercole all'ex sindaco di Avola.
Sono infine Anthony Barbagallo e appunto Micciché gli altri due parlamentari chiamati a scegliere. Il segretario regionale del Pd non ha ancora formalizzato la sua decisione. La prima dei non eletti è Ersilia Saverino. Miccichè in questi mesi più volte invece ribadito la sua volontà di restare all'Ars.