Messina, l’Università ricorda il regista Turi Vasile a cento anni dalla nascita
L’Università di Messina ricorda il produttore cinematografico, regista e sceneggiatore italiano Turi Vasile (Messina 1922 – Roma 2009) con un convegno strutturato su due giornate. Il pomeriggio di mercoledì 30 novembre, alle ore 15 presso l’aula dell’Accademia dei Pericolanti al rettorato, e la mattina di giovedì 1 dicembre, presso l’aula magna del dipartimento di Scienze politiche e giuridiche, in piazza 20 Settembre.
Tra i relatori, i professori Lia Fava Guzzetta, Emilio Gentile, Giuseppe Buttà, Giorgio Forni e Ferdinando Raffaele. Sono previsti gli interventi di scrittori e giornalisti che lo conobbero personalmente e gli furono amici, come Rocco Familiari, Giovanni Antonucci, Giuseppe Sicari, Nino Genovese, Vincenzo Bonaventura e Marco Olivieri. Presenti i figli Paolo e Carla e il nipote Francesco Zingales, al termine dei lavori sarà scoperta una targa a lui dedicata e sarà inaugurata l’aula studio, che custodirà il fondo Turi Vasile, donato all’ateneo messinese dalla famiglia.
Sarà quindi possibile per gli studiosi e le persone interessate consultare le sue opere letterarie e teatrali, che avevano spessissimo lo Stretto di Messina come soggetto, oltre a numerosi articoli giornalistici, ma anche alcuni suoi manoscritti, la sua corrispondenza, le foto di scena e i premi e i riconoscimenti che ebbe nel corso della sua carriera.
Presenti anche alcune videocassette delle sue regie cinematografiche, tra le quali si ricorda Gambe d’Oro (1958), con protagonista il celebre Totò. Attore che fu tra i protagonisti di Operazione San Gennaro, di Dino Risi, del quale Vasile fu produttore, così come di altri film che hanno fatto la storia del cinema. Tra essi Roma (1972) di Fellini, I Vinti (1953) di Antonioni e Pane e cioccolata (1974) di Brusiati.
“Sarà un’occasione per la città di Messina e, in particolare, per la sua Università – ha affermato il professore Dario Caroniti, presidente del comitato tecnico scientifico che ha promosso e coordinato l’evento – per promuovere la conoscenza di un uomo di cultura, che ha sempre dimostrato di amare la città nella quale è nato e ha studiato, e la sua provincia. A Messina e a Capo d’Orlando lo legavano i ricordi dell’infanzia e dei momenti più allegri, quelli della villeggiatura estiva. Per questo non disdegnava mai di tornare nella nostra città, che ricorre, nelle sue opere letterarie, per le sue tradizioni, i luoghi incantevoli e i miti. Quando a metà degli anni Novanta fu invitato a Messina per partecipare a un convegno in suo onore, iniziò il suo intervento con queste parole: Sono qui, nella città dove nacqui moltissimi anni fa, ai piedi del faro di San Raineri in quell’uncino di terra che protegge il porto e che ora ha, alla sua punta, la Madonnina dorata”.