Caronte&Tourist, partecipata da Basalt Infrastructure, vende nave al gruppo Euroafrica, dopo la sanzione dell’Antitrust
Caronte & Tourist spa, compagnia marittima leader nel cabotaggio commerciale che gestisce i traghetti che collegano lo Stretto di Messina e le isole minori, partecipata da Basalt Infrastructure Partners, ha ceduto la nave ro-pax Epsilon a una società del gruppo polacco Euroafrica. Secondo quanto rivelato da ShippingItaly, il corrispettivo sarebbe di 50 milioni di euro.
Caronte & Tourist aveva acquistato il traghetto Epsilon nel marzo 2019 da una società collegata al cantiere Visentini, grazie a un finanziamento da 34 milioni di euro erogato da Banco BPM e garantito da SACE.
Caronte & Tourist è stata assistita nell’operazione da CBA Studio Legale, mentre l’acquirente è stato affiancato dallo Studio Legale Wybranowski & Nowicki. Per gli aspetti di diritto italiano gli acquirenti sono stati assistiti da SLC – Studi Legali Consociati. Banco BPM è stato invece assistito da Norton Rose Fulbright. CBA e Norton Rose Fulbright avevano già assistito, rispettivamente, Caronte & Tourist e la banca in occasione dell’acquisto della nave. La transazione è stata intermediata da Ferrando&Massone, che ha agito come sole broker.
L’annuncio della vendita della nave arriva dopo che lo scorso aprile l’Authority Antirust ha comminato alla compagnia una sanzione da 3,7 milioni di euro per “aver sfruttato il suo potere di mercato per applicare prezzi ingiustificatamente gravosi per i consumatori” sui collegamento nello Stretto di Messina.
Caronte&Tourist è nata nel 2003 dalla fusione delle società di trasporti marittimi Caronte e Tourist Ferry Boat, entrambe attive dal 1965. La società è stata partecipata al 10% fino al luglio 2016 dal Fondo Italiano d’Investimento, oggi gestito da Neuberger Berman. Contestualmente all’uscita dal capitale da parte del Fondo Italiano, Caronte&Tourist aveva emesso un bond da 28 milioni di euro a 6 anni, che era stato interamente sottoscritto dai fondi di private debt di Muzinich e Tenax.
Ricordiamo che Basalt Infrastructure aveva poi rilevato il 30% di Caronte&Tourist nel gennaio 2019, in parte in aumento di capitale e in parte con l’acquisto di quote in mano alle famiglie armatoriali Franza e Matacena, a cui è rimasto il 35% a testa della società.
L’ingresso di Basalt di capitale di Caronte&Tourist era stato studiato per supportare lo sviluppo del piano industriale del gruppo, che prevedeva il progressivo rinnovo della flotta in servizio sullo Stretto e la sinergia con la Regione Siciliana, Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità per il rinnovo del servizio di trasporto pubblico locale per le Isole Minori con la realizzazione di nuovo naviglio altamente specializzato, in grado di garantire collegamenti stabili anche in inverno. Il tutto con un occhio all’ecocompatibilità, già avviata con l’entrata in servizio della nave Elio.
La società ha chiuso il bilancio consolidato 2020 con un valore della produzione di 203 milioni di euro (da 228,2 milioni nel 2019), 125,7 milioni di ricavi (da 151 milioni), un ebitda negativo per 31,5 milioni (da -17,2 milioni) e un debito finanziario netto di 74,3 milioni (da 100,9 milioni).