OPERAZIONE ANTIMAFIA: Il boss Porcino scarcerato per Covid gestiva estorsioni
C'e' anche il boss Angelo Porcino, soprannominato "formaggino", tra i destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, nella maxi operazione antimafia che ha colpito il clan di Barcellona Pozzo di Gotto. Era stato scarcerato, per rischio contagio, nell'aprile 2020, in piena emergenza Covid. E dal carcere di Voghera era stato posto per un periodo ai domiciliari da dove aveva continuato a tessere la sua rete di affari criminali, soprattutto estorsioni. Nell'ordinanza si rende ragione di un "curriculum criminale di tutto rispetto", essendo gia' stato condannato in via definitiva in quanto appartenente alla famiglia mafiosa barcellonese, nel processo "Gotha", relativamente al periodo compreso tra i primi anni '90 e il 24 giugno 2011. Quella scarcerazione fece scalpore e venne accolta con inquietudine e rabbia soprattutto dai familiari di Attilio Manca, l'urologo trovato morto a Viterbo il 12 febbraio 2004. In passato Porcino era stato indagato - ma poi l'inchiesta era stata archiviata - nell'ambito delle nuove indagini sulla morte del medico assassinato, secondo diverse piste investigative, dopo essere stato costretto a operare Bernardo Provenzano a Marsiglia. Nel processo "Gotha 7" Porcino e' stato invece condannato in via definitiva, per due episodi estorsivi aggravati dalle modalita' mafiose commessi tra il 2009 e il 2013. Infine, nell'indagine "Dinastia" ha riportato condanna passata in giudicato per un'altra estorsione aggravata commessa fino all'anno 2011.
Nell'ambito del procedimento attuale sono state intercettate alcune conversazioni che dimostrano, secondo il gip l'attuale inserimento di Porcino nel clan barcellonese. Porcino ha usufruito di un breve periodo di liberta', essendo stato sottoposto alla detenzione domiciliare il 4 aprile 2020, per poi essere sottoposto al regime carcerario a Catania Bicocca il 10 luglio 2020. In quel periodo sono state intercettate due conversazioni, in cui si attribuiva a Porcino, spiega l'ordinanza, "un ruolo tutt'altro che trascurabile e lo individuava come soggetto interessato al processo di unificazione della famiglia barcellonese". "Tutti uniti - affermava l'affiliato intercettato - si porta tutta l'acqua nello stesso paniere e dunque, si siede uno di noialtri e va e porta i soldi per tutti. Cioe', se ne folte se tu - per dire - sei dieci e io sono tre. Io tre faccio quello che fai tu, lo stesso". "E' evidente quindi - per il giudice - anche in questo come Porcino nonostante le condanne riportate, abbia continuato a fare parte dell'associazione criminale con un ruolo certamente significativo". (AGI)