Messina. Anno giudiziario: la relazione del Presidente della Camera Penale, avvocato Bonaventura Candido
Nel corso della inaugurazione dell’anno giudiziario a Messina è intervenuto, tra gli altri, il presidente della Camera Penale “P. Pisani – G. Amendolia”, avvocato Bonaventura Candido, di seguito riportiamo integralmente la relazione letta in aula:
Le restrizioni imposte dall’emergenza “Covid” costituiscono, anche quest’anno, un evidente vulnus ad una cerimonia che – da sempre – rappresenta un momento di necessario ed utile confronto tra tutti gli operatori del comparto Giustizia del Distretto.
I tempi di intervento drasticamente contingentati, le limitate presenze nell’aula della nostra Corte di Assise, e l’invito a far pervenire relazioni destinate ad essere messe “agli atti”, ancorchè conseguenza di ineludibili precauzioni sanitarie, mortificano i ruoli e le funzioni di tutti coloro che considerano l’odierna pubblica udienza non una (inutile) formalità, bensì l’occasione per rendere noti i propri consuntivi, annunciare i propositi futuri e prendere posizione su questioni di interesse.
Anche se nei termini – non edificanti – appena espressi, non ci faremo tuttavia sfuggire l’occasione per offrire un nostro contributo all’avvio di questo nuovo anno giudiziario.
Voglio, però, prima di tutto rivolgere un commosso ricordo a Maria Cristina Cuzzola una giovane Collega ed una dolce Mamma, iscritta alla nostra Camera Penale, che pochi giorni fa un male incurabile ha sottratto all’affetto dei suoi cari e di tutti noi. Non la dimenticheremo.
Come a voi tutti certamente noto la Camera Penale “P. Pisani – G. Amendolia” è parte dell’Unione Camere Penali Italiane ed ha competenza distrettuale.
Dall’insediamento dell’attuale Direttivo – nel luglio 2020 – le adesioni e la partecipazione attiva alla vita dell’associazione hanno avuto un notevole incremento e da pochi giorni abbiamo raggiunto e superato i 100 iscritti.
La Camera Penale rappresenta, ormai, un punto di riferimento importante per i penalisti del nostro Distretto ed è un ideale ponte di collegamento tra l’Avvocatura Penalistica, le A.G. ed il personale amministrativo. Il rapporto trasparente e virtuoso che siamo risusciti ad instaurare con i capi di tutti gli Uffici Giudiziari ha rappresentato la chiave di volta che ha consentito la positiva risoluzione di tante criticità, conseguenza della pandemia in corso, ma anche di trovare soluzioni condivise per le problematiche connesse all’utilizzo del portale telematico ed all’endemica carenza di personale amministrativo.
Sento il dovere di ringraziare pubblicamente l’A.G. (tutti inclusi e nessuno escluso) che ha sempre tempestivamente dato seguito alle nostre segnalazioni adottando – nei limiti del possibile – soluzioni concrete ed adeguate. Pur con i limiti imposti dai diversi ruoli, competenze e prerogative riteniamo che (anche sui temi più divisivi) una corretta, costante e rispettosa interlocuzione tra Avvocatura e Magistratura sia utile e doverosa.
Siamo convinti interpreti di questo percorso (intrapreso all’indomani del nostro insediamento) i cui positivi risultati, in questo Distretto, sono ben visibili e riconosciuti da tutti. Simile approccio è stato da noi adottato anche nel rapporto con la Magistratura Associata che ha coraggiosamente condiviso e supportato nostre importanti iniziative come l’ispezione congiunta, all’indomani dei fatti di Santa Maria Capua Vetere, alla Casa Circondariale di Gazzi e la nostra decisione di “adottare” un Avvocato Afgano minacciato di morte dal regime Talebano.
Eccellenti in nostri rapporti con il COA le cui funzioni sono l’indispensabile strumento di rappresentanza e coordinamento dell’intera Avvocatura Distrettuale.
Proficue le sinergie instauratesi con molte associazioni forensi, in particolare Camera Civile e AIGA, che hanno anche dato origine alla creazione di un tavolo permanente di consultazione.
Il nostro agire, ovviamente, si è esplicato anche in attività di formazione (insieme al COA abbiamo dato avvio al corso biennale – gratuito – per difensori d’ufficio che ha registrato una partecipazione davvero straordinaria di quasi cento iscritti) e di comunicazione finalizzata – attraverso la partecipazione a dibattiti, tavole rotonde, convegni, mediante il rilascio di interviste e la pubblicazione di lettere aperte e contributi scientifici – a fare conoscere all’opinione pubblica il nostro punto di vista su temi sempre attuali come la separazione delle carriere (la madre di tutte le nostre battaglie), la prescrizione, la riforma della Giustizia, la riforma del CSM, la piena e completa attuazione del “giusto processo”, le criticità del sistema carcere eccc.. Una particolare attenzione è stata da noi riservata (e lo sarà ancora di più in futuro) alle garanzie.
La pandemia rischia di essere lo strumento surrettizio per fare diventare definitivo ciò che invece è (e dovrà restare) solo contrasto all’emergenza. Avvertiamo forte il pericolo che, per incrementare i consensi, un certo ceto politico dia deprecabile sostegno al giustizialismo dei social ed al populismo giudiziario.
Le udienze non partecipate, il tentativo di svilire (se non abolire) l’appello, il ripristino della prescrizione, la revisione costituzionalmente orientata dell’istituto delle misure di prevenzione, la riforma dell’ordinamento penitenziario, il contrasto all’occupazione dei posti chiave nei Ministeri saranno temi su cui concentreremo la nostra attenzione (anche in sede locale) senza mai abbassare la guardia e per scongiurare che certi progetti, in aperta dissonanza con i nostri principi costituzionali, possano trovare felice e definitiva attuazione nel nostro complesso sistema giudiziario.
Il prossimo 12 febbraio a Catanzaro avremo l’inaugurazione dell’anno giudiziario dell’Unione Camere Penali. La scelta del capoluogo Calabrese non è casuale e non lascia spazio a interpretazioni di sorta sul segnale che intendiamo fare arrivare all’opinione pubblica, all’intero comparto della Giustizia ed al ceto politico.
Ma maggiormente eloquente è il titolo coniato per questo evento: “garantire la libertà del difensore per garantire l’indipendenza del giudice”. E’ su queste basi che organizzeremo le nostre iniziative e veicoleremo le nostre idee ed i nostri convincimenti in tema di “Giustizia”.
Quest’oggi il Presidente della Corte Di Appello dichiarerà formalmente aperto l’anno giudiziario 2022 che, francamente, non sembra iniziare con i migliori auspici. Noi non intendiamo, però, soccombere innanzi alle criticità del sistema e non concederemo spazio ai costanti e deprecabili tentavi populisti di compressione dei diritti ed erosione delle garanzie.
La Camera Penale continuerà a mantenere un convinto e collaborativo rapporto con l’A.G. ritenendo che sia lo strumento più utile ad individuare ed adottare soluzioni condivise a problemi comuni. Resteremo, però, sempre vigili e strenui difensori dei diritti di tutti (soprattutto degli ultimi e dei più deboli) ed irriducibili garanti del rispetto della dignità e delle prerogative dei difensori, dentro e fuori il processo.
Riteniamo dannoso il ricorrere alla politica del muro contro muro e, certamente, non ci sottrarremo mai al confronto, neanche sui più divisivi dei temi di politica giudiziaria, ma pensiamo che la ricerca di punti di contatto sia sempre possibile ed utile a raggiungere traguardi positivi, spesso insperati.
Auguro buon lavoro a tutti