L’Unione Inquilini di Messina: Gli immobili confiscati alla mafia e assegnati al comune di Messina siano destinati all’emergenza abitativa
L’Unione Inquilini di Messina vuole saperne di più sugli immobili confiscati alla mafia che sono stati assegnati al comune di Messina, e chiede che siano destinati all’emergenza abitativa, problema che, spiegano dal comitato, “tenderà ad aumentare già dal prossimo anno con il riavvio delle esecuzioni; molte famiglie non potranno più pagare l’affitto rischiando lo sfratto”. E per farlo propongono di utilizzare i fondi del PNRR.
“L’ultimo elenco pubblico disponibile degli immobili confiscati alla criminalità organizzata e assegnati al Comune è datato febbraio 2017. Ci chiediamo come mai, dopo 4 anni, non sia stato ancora aggiornato l’elenco degli immobili confiscati alla mafia che sono stati trasferiti al Comune di Messina. Ci chiediamo che effetti abbia sortito la conferenza di servizi tenutasi in Prefettura esattamente due anni fa tra il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) Bruno Frattasi, l’ex Prefetta di Messina Maria Carmela Librizzi, il Procuratore Distrettuale Antimafia Maurizio De Lucia ed il Comune che, proprio nel corso di quella riunione, manifestò l’interesse di acquisire immobili confiscati da destinare a finalità sociali: unità immobiliari abitative, terreni, magazzini e depositi”, si legge in una nota.
“A tal proposito, l’art 21 del Regolamento Comunale “Attuazione di politiche antimafia. Misure di contrasto alla corruzione, al gioco d’azzardo, al racket e sostegno alle imprese che denunciano” –approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.60/C del 21 Novembre 2017, prevede l’istituzione di un “Osservatorio Comunale Antimafia” con la funzione di monitorare annualmente l’elenco delle attività e dei beni sequestrati e confiscati presenti sul territorio comunale. Pertanto chiediamo a questa Giunta se non abbia ancora provveduto con propria delibera all’istituzione dell’Osservatorio”.
“Vorremmo capire quanti sono gli immobili attualmente nella disponibilità del Comune di Messina, se sono in ottimo stato di conservazione, oppure se necessitano di attività di riqualificazione – spiegano – Siamo seriamente preoccupati dal fatto che la precarietà abitativa a Messina tenderà ad aumentare già dal prossimo anno con il riavvio delle esecuzioni; molte famiglie non potranno più pagare l’affitto rischiando lo sfratto. In più, ancora tante famiglie collocate nelle prime 27 posizioni in graduatoria ERP aspettano esasperate dal 2018 l’assegnazione dell’alloggio popolare. La motivazione puntualmente addotta dall’Assessorato è la mancanza di alloggi disponibili. Sia il Comune, sia lo Iacp non hanno contezza del proprio patrimonio. Manca un piano strategico per valorizzare (anche attraverso la riqualificazione, la rigenerazione, il recupero) gli alloggi per tanti messinesi che necessitano di un alloggio popolare perché non riescono a reggere economicamente sul mercato privato delle locazioni. Emergono indubbiamente – proseguono – carenze amministrative e l’inadeguatezza, l’insufficienza delle politiche abitative locali che servono per una città fortemente depressa economicamente come Messina con almeno mille nuclei familiari (al netto degli inquilini in baracca) che vivono una forte sofferenza economica, sociale e abitativa. Servono alloggi pubblici: ci sembra a questo punto fondamentale chiedere se gli immobili confiscati e acquisiti dal Comune siano stati tutti assegnati”.
La soluzione? “Nel PNRR – MISSIONE 5 INCLUSIONE E COESIONE M5C3 – INTERVENTI SPECIALI PER LA COESIONE TERRITORIALE (Investimento 1.2 Valorizzazione beni confiscati alle mafie), si prevede un programma straordinario di interventi, pari a 300 milioni di euro, per valorizzare una parte di questi beni e per potenziare dell’Edilizia Sociale. Questa potrebbe essere un’occasione per riqualificare, senza oneri per le casse comunali, alloggi da destinare ai precari della casa”, conclude la nota.