Operaio morto a Taormina, Filca Cisl: “Arrestare l’emorragia di vite umane”
“Apprendiamo dell’ennesima vittima sul posto di lavoro che allunga ancora il già drammatico bollettino di guerra che, ormai da troppo tempo, registra numeri da brividi e deve necessariamente far riflettere istituzioni, imprese e tutte le parti interessate, che bisogna attivarsi immediatamente per arrestare questa emorragia di vite umane”. Lo dicono, in una nota congiunta, il segretario regionale della Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca, e il segretario provinciale, Pippo Famiano, commentando la notizia della morte dell’operaio edile di 58 anni, Antonino Cacopardo, deceduto al Policlinico di Messina dopo sette giorni di agonia per un colpo alla testa della carrucola utilizzata per sollevare i materiali mentre stava lavorando in un cantiere a Taormina.
“I lavoratori – continuano – non sono carne da macello e i ribassi d’asta non possono essere il paravento per eludere gli obblighi relativi alla sicurezza dei lavoratori e come sindacato reclamiamo condizioni di lavoro più giuste e decorose. Solo con controlli mirati – concludono – si può portare più legalità nei posti di lavoro, per cui la Filca Cisl sollecita l’ispettorato del Lavoro, lo Spresal (Servizio Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro) e Inail a effettuare controlli a tappeto nei cantieri. Un monitoraggio permanente soprattutto nei cantieri privati, dove bisogna intensificare la prevenzione e soprattutto reprimere il lavoro nero, prevedendo maggiori risorse per potenziare il numero degli ispettori perché solo cosi è possibile tentare di ridurre drasticamente il numero degli infortuni e delle morti sul posto di lavoro”.