
Bancarotta fraudolenta per il fallimento della società CSRS spa: Assoluzione dai reati più gravi e una sola condanna per Bonina
Assoluzioni e una sola condanna per l’imprenditore Immacolato Bonina. I giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, giudici Noemi Genovese e Mariacristina Polimeni, hanno assolto l’imprenditore barcellonese dai reati più gravi di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società CSRS spa, che gestiva la piattaforma di distribuzione per la vasta rete di vendita, dichiarata fallita nel novembre 2016. La Procura, rappresentata dal pubblico ministero Veronica De Toni, aveva chiesto una condanna di 6 anni di reclusione. Ne dà’ notizia il quotidiano Gazzara del Sud. L’assoluzione con la formula “perché il fatto non sussiste” è stata decisa per la contestata svalutazione dei crediti infragruppo per oltre 28,1 milioni di euro: il Tribunale ha infatti ritenuto legittima la stessa svalutazione. Altro capo di imputazione, presunte passività inesistenti, per 344 mila euro, nei bilanci 2013, 2014 e 2015, ma anche in questo caso è stata accolta la tesi difensiva sulla regolarità contabile dell’appostazione in bilancio. Stesso discorso per la contestata rinunzia al credito (1,6 milioni) nei confronti della Bondial, società dello stesso Gruppo Bonina, la cui esistenza è stata smentita in dibattimento non solo dalla difesa, ma anche dalla testimone Cristina Bombaci, della Guardia di finanza, che ha curato le indagini. La Procura contestava anche l’aggravamento del dissesto della società CSRS, per l’uso di immobili e attrezzature da parte di un’altra società, la San Francesco srl, senza corrispettivo: il Tribunale ha riconosciuto che la San Francesco operava in conformità al Piano concordatario presentato da CSRS ed era creditrice, non debitrice.
La condanna per Bonina, a 3 di reclusione, oltre le sanzioni accessorie ed al risarcimento danni, arriva per la distrazione di alcuni beni mobili nella disponibilità della CSRS spa (alcuni carrelli elevatori, due banchi frigo ed altre attrezzature), per i quali lo stesso curatore fallimentare aveva dichiarato un valore economico irrisorio (si trattava per lo più di attrezzatura usurata e da rottamare), da qui il riconoscimento dell’attenuante. La condanna riguarda anche la distrazione di circa 17 mila euro corrisposta alla società Basket Barcellona per l’acquisto di biglietti da parte della CSRS: tagliandi che venivano dati in omaggio alla clientela, al raggiungimento di un determinato tetto di spesa. Nonostante sia stata chiarita che questa operazione rientrasse nelle iniziative commerciali di CSRS, che ha pagato il dovuto dietro la ricezione di fatture tracciabili, il Tribunale ha ritenuto che l’attività non fosse una sponsorizzazione, giudicandola illegittima.
Bonina è stato difeso dagli avvocati Francesco Aurelio Chillemi e Francesco Mucciarelli, quest’ultimo sostituito dall’avv. Enrico Basile. Avvocati che, «soddisfatti dal completo esito assolutorio in relazione alle contestazioni più gravi», si riservano, dopo la lettura delle motivazioni entro 90 giorni, di presentare appello, essendo convinti che «anche le fattispecie attenuate per le quali è intervenuta la condanna non restituiscano la sussistenza di qualsivoglia addebito penalmente rilevante ascrivibile ad Immacolato Bonina». La curatale fallimentare della CSRS spa si è costituita in giudizio con l’avv. Enzo Biondo.