
Interdizione dai pubblici uffici, annullata per Maurizio Croce
La VI sezione della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza emessa nei confronti di Maurizio Croce limitatamente alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, che è stata quindi eliminata.
La Corte ha accolto il ricorso degli avvocati Fabrizio Biondo e Bonaventura Candido, difensori di Croce, ed ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dal Tribunale di Messina del 21 novembre 24 nella parte in cui a Croce era stata applicata anche “l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque”.
«La Suprema corte - scrivono gli avvocati Biondo e Candido - aderendo alla tesi difensiva ha confermato che in sede di patteggiamento al Tribunale era preclusa l’applicazione di pene accessorie non rientranti nell’accordo (non modificabile) di patteggiamento intervenuto tra accusa e difesa».
Lo scorso novembre l’ex capo dell’Ufficio regionale del dissesto idrogeologico aveva concordato la pena di a 3 anni, 7 mesi e 10 giorni, nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta sui casi di corruzione elettorale legati ai lavori nel torrente Bisconte-Cataratti.