10 Marzo 2025 Cronaca di Messina e Provincia

Asp Messina. Al Mandalari unica realtà in Sicilia per pazienti amputati

L’Unità operativa semplice dipartimentale medicina riabilitativa per “pazienti amputati”, afferente al Dipartimento Attività Socio Sanitarie dell’Asp di Messina, diretta dallo specialista fisiatra Roberto Trifirò, è indirizzata alle persone che a seguito di un evento traumatico (incidente stradale, sul lavoro, domestico), malattia arteriosa periferica quale l’aterosclerosi delle estremità (quasi sempre a carico degli arti inferiori) che causa malattia ischemica, oncologica (tumore), metabolica (diabete), perdono un arto o parte di esso, in quanto vengono sottoposti ad amputazione.

Intese tra Asp e i tre ospedali di Messina

Il paziente amputato dimesso dall’ospedale spesso non ha indicazioni su come procedere per il proprio recupero funzionale ed il ritorno all’autonomia nel più breve tempo possibile. L’Unità Operativa, unica realtà nel suo genere sul territorio siciliano, garantisce la continuità ospedale-territorio, nello specifico l’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, quale Azienda capofila, ha redatto dei protocolli di intesa interaziendali con gli ospedali Papardo, Ircss Piemonte – Bonino Pulejo e Policlinico di Messina, al fine di consentire al medico fisiatria dell’Asp (dopo richiesta a mezzo mail aziendale), di sottoporre a consulenza nelle Unità Operative ospedaliere di chirurgia vascolare, chirurgia plastica, ortopedia e chirurgia d’urgenza dei tre ospedali i pazienti, al fine di proporre il percorso riabilitativo più idoneo alla menomazione da trattare.

Presa in carico prima domiciliare e poi al Mandalari

Lo specialista, dopo aver visitato il paziente, propone al momento della dimissione ospedaliera la presa in carico domiciliare (in casa dell’assistito), della durata di 12 – 18 settimane. Terminato il periodo di cure domiciliari, proseguiranno nell’ambulatorio al padiglione 7 della Cittadella della salute Mandalari, periodo durante il quale il paziente verrà sottoposto a riabilitazione in palestra, uso di terapia fisica strumentale per alleviare il dolore, prescrizione / addestramento dell’impianto di protesi dell’arto amputato e trattamento con robotica (caren), nel Laboratorio Neuroriabilitazione Robotica e Cognitiva del Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Casazza.

La riabilitazione dopo la perdita di un arto

La perdita di un arto comporta l’impossibilità di espletare tutte le funzioni collegate e la possibilità di essere autonomi o indipendenti. La missione dell’équipe multidisciplinare, composta dalle figure professionali impegnate in questo percorso di riabilitazione alla vita, quali medici fisiatri, fisioterapisti e psicologi, è quella di rieducare una persona a recuperare una funzione persa, nonostante l’unità funzionale non esista più, rendendola nuovamente autonoma e libera, accompagnandola alla scoperta di quello che può ancora fare e di una diversa modalità di compiere azioni e svolgere attività già conosciute. In questa fase è fondamentale ascoltare il paziente e le vicissitudini che una dietro l’altra hanno condotto alla perdita di uno o più arti. Altrettanto utile è capire la personalità del paziente che si deve condurre al recupero funzionale, l’empatia è la base di una buona relazione tra fisioterapista ed assistito ed un rapporto basato sulla fiducia agevola e velocizza il percorso riabilitativo. L’amputazione del corpo è la rappresentazione più cruda, concreta ed evidente della perdita di una parte di sé. L’attuale operatività dell’Unità operativa consente di trattare mediamente 10 pazienti al giorno, suddivisi tra ambulatorio e domicilio, per un totale nell’anno 2024 di circa settecento trattamenti annui. L’attesa implementazione d’organico consentirà sempre più di fornire un servizio per la collettività, che comunque è già diventato un riferimento per i medici di base, gli specialisti degli ospedali interessati, Case di Cura della città metropolitana e la popolazione residente nel distretto sanitario di Messina.

La Direzione strategica dell’Asp, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, il direttore amministrativo Giancarlo Niutta e il direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi, ha evidenziato: “l’approccio multidisciplinare adottato non solo favorisce il trattamento e la riabilitazione dei pazienti, ma contribuisce anche a garantire un sistema di supporto adeguato alle loro esigenze specifiche. È fondamentale continuare a rafforzare le collaborazioni tra i vari enti coinvolti e investire in formazione e risorse per il personale, al fine di ottimizzare i risultati dei percorsi terapeutici. Il monitoraggio costante e la valutazione dell’efficacia delle attività svolte rappresentano passi cruciali per il miglioramento continuo dei servizi offerti a questi pazienti”.