
Inchiesta sui ritardi per l’esame istologico, convocati i manager dell’Asp di Trapani guidata dal messinese Ferdinando Croce
L’esposto dell’insegnante di Mazara del Vallo è di alcuni mesi fa e l’inchiesta è aperta da tempo, ma ieri si è appreso che la procura di Marsala sta svolgendo accertamenti sulla vicenda di Maria Cristina Gallo, 56 anni, la donna che ha atteso otto mesi per la consegna di un esame istologico. Quando il referto le è arrivato, a seguito delle sue proteste e dei solleciti inoltrati da un avvocato, era già troppo tardi: la donna è stata colpita da un tumore molto grave, giunto già al quarto stadio. Con l’ipotesi di lesioni gravissime colpose i pm adesso hanno aperto un fascicolo: su Cristina Gallo sono state trovate metastasi, alcune delle quali resistenti ai trattamenti chemioterapici.
L’intervento all’utero subìto dalla paziente era stato eseguito a dicembre 2023 all’ospedale mazarese, che per l’istologico si era rivolto all’Asp di Trapani. Da lì l’unità operativa complessa di Anatomia patologica aveva girato tutto all’ospedale di Castelvetrano che aveva consegnato l’esito ad agosto 2024.
Si tratta dello stesso nosocomio in cui, il 4 novembre 2020, un paziente che si chiamava Andrea Bonafede, nato nel 1963, ebbe l’esito nel giro di 24 ore, il 5 novembre di cinque anni fa. Una settimana dopo l’uomo venne operato di tumore a Mazara. Bonafede era l’alias di Matteo Messina Denaro.
Maria Cristina Gallo è adesso in cura all’istituto nazionale tumori di Milano. «Non sono animata da rabbia – ha detto la donna in alcune interviste – voglio solo cambiare le cose». Sulla sua situazione il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, di Forza Italia, aveva presentato un’interrogazione al ministero della Salute, cosa che ha fatto scoppiare il caso a livello nazionale e regionale, visto che all’Asp di Trapani c'erano 3000 esami in attesa. Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, dopo l’incontro di ieri con l’assessore alla Salute, ha convocato i manager dell’Asp di Trapani guidata dal messinese Ferdinando Croce.