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L’udienza preliminare: Gli appalti dell’Università di Messina e i rilievi dell’Anac, gli imprenditori Olivo e Renna hanno chiesto di patteggiare la pena
La Procura di Messina vuole il processo per vagliare la regolarità di alcuni appalti affidati dall’Università di Messina durante il rettorato di Salvatore Cuzzocrea. Turbativa d’asta e falso del pubblico ufficiale in concorso i reati ipotizzati per 8 persone, oggi arrivati al vaglio preliminare. La PM Bonanzinga ha chiesto appunto il rinvio a giudizio per tutti, ma la Giudice Arianna Raffa, dopo una lunga giornata di discussioni dei difensori, ha rinviato tutti al 24 marzo per dare la parola agli avvocati di completare. Il caso è quello che muove dai rilievi dall’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, per la gestione degli appalti dell’Università di Messina.
Tutti i nomi
Al vaglio la posizione dell’ex rettore Salvatore Cuzzocrea, il direttore generale Francesco Bonanno e gli imprenditori Daniele Renna, Raffaele Olivo, Giuseppe Cianciolo, Santo Franco, Michelangelo Geraci e Rosaria Ricciardello. Due di loro, gli imprenditori Olivo e Renna, hanno chiesto di patteggiare la pena in questa fase e il pubblico ministero si è detto d’accordo. Se ne riparlerà per tutti tra un mese. Impegnati nelle difese, tra gli altri, gli avvocati Elena Florio, Nino Favazzo e Alberto Gullino.
Gli appalti sotto inchiesta riguardano l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare dell’Ateneo (10 milioni); il restauro conservativo dei prospetti e la riqualificazione del patrimonio immobiliare universitario (7,8 milioni); la riconversione delle residenze universitarie in due plessi dell’Università (uno 9,4, l’altro 8,4 milioni).