25 Febbraio 2025 Politica e Sindacato

L’OPINIONE DI ‘RISPETTO MESSINA’: La Città Metropolitana non può essere un “feudo” di Taormina

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Gruppo di Iniziativa e Resistenza Civica “Rispetto Messina”.

Nonostante, anche se con ritardi inammissibili, sia stata fissata la data delle elezioni di secondo livello per il Consiglio Metropolitano con cui verrà posta la fine alla gestione di fatto monocratica dell’Ente di Area Vasta, vengono posti in essere tentativi per svilire il ruolo di tale organismo. Difatti abbiamo appreso che il Sindaco del Comune di Taormina con l’avallo del Sindaco Metropolitano, vorrebbe procedere alla costituzione, in tempi ristretti, e prima della “normalizzazione” degli organismi di gestione della Città Metropolitana, di una serie di Società Partecipate di valenza “Metropolitana”, e quindi di competenza non certo di un singolo Comune ma della intera Città Metropolitana che comprende 108 Comuni. Ma abbiamo riscontrato anche che, di fronte a questo preannunciato tentativo di un autentico “colpo di mano”, con un “disegno” che mira alla gestione di settori importanti di competenza dell’ Ente di Palazzo dei Leoni, e con cui si vorrebbe porre tutti gli altri Comuni di fronte al “fatto compiuto”, non ci siano state reazioni adeguate.

Una vicenda in cui però si appalesa, ancora una volta, il ruolo”subordinato” del Sindaco Metropolitano che dovrebbe sapere che tali iniziative sono in netto contrasto ed in violazione della legge regionale istitutiva delle Citta Metropolitane e dello stesso Statuto dell’Ente approvato dalla Conferenza Metropolitana. Perché la legge regionale che istituisce liberi consorzi comunali e le tre Città Metropolitane emanata il 1 Aprile del 2016 dice espressamente che “Gli Enti di Area Vasta non possono costituire nuove società partecipate se non quelle previste per Legge Regionale “; mentre lo Statuto all’ articolo 19 che individua le attribuzioni del Consiglio Metropolitano prevede anche “l’approvazione e partecipazione ad istituti, Associazioni, ed altre organizzazioni pubbliche o private”.

È evidente come si sia di fronte ad un maldestro tentativo di far passare proposte che violano Statuto e leggi vigenti prima dell’insediamento del Consiglio Metropolitano che svolge funzioni anche esecutive e deliberative in maniera autonoma, ma che in questi lunghi anni è stato rappresentato da “commissari” nominati dai vari Governi Regionali.

Per cui sarebbe auspicabile che tutto ciò venisse bloccato da una forte e responsabile reazione dei rappresentanti dei vari Comuni ed anche dai soggetti politici interessati alle future elezioni che rischiano di essere estromessi da decisioni che avranno una refluenza su tutto il vasto ed articolato territorio di quella che era,prima della avventata riforma, la Provincia Regionale di Messina.