25 Febbraio 2025 Giudiziaria

Centro di massaggi cinesi con “supplemento” a Messina, sconti di pena in appello

All’epoca, era il febbraio del 2021, fece molto scalpore in città l’operazione “Pechino”, con cui i carabinieri smantellarono un “giro” di massaggi in centri estetici gestiti da cinesi in città e provincia. Dopo il massaggio a quanto pare le ragazze chiedevano se il cliente voleva il “legalino” (il “regalino”). E così in città, in via XXIV Maggio, vennero monitorati per mesi decine e decine di clienti che improvvisamente affollavano a tutte le ore un grande appartamento trasformato in centro massaggi con “supplemento” al pianterreno, con alcune vetrate oscurate che davano sulla strada.

In primo grado, nel dicembre del 2023, furono condanne pesanti per i tre imputati, ma in appello ieri s’è registrato un forte sconto di pena. In primo grado infatti i presunti “gestori” Xu Lingwei e Hu Zhixiao vennero condannati a 5 anni di reclusione e duemila euro di multa ciascuno, e la donna 44enne Ji Haichun a 3 anni e 500 euro di multa. Ieri i giudici d’appello hanno ridotto a 3 anni e 6 mesi la pena per Xu Lingwei e Hu Zhixiao, concedendo l’equivalenza delle attenuanti generiche sulle aggravanti, e a 2 anni e 3 mesi la pena per Ji Haichun, già concesse le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti e con l’aumento per la cosiddetta “continuazione”.

La vicenda, secondo il loro legale di fiducia, l’avvocato Salvatore Carroccio, andava sin da subito fortemente ridimensionata per la lieve entità dei fatti (il legale ha parlato tra l’altro nel corso dell’arringa di «sporadici contatti epidermici»), anche perché non si trattò mai di atti sessuali veri e propri.

Secondo l’impianto accusatorio, era stato creato un vero e proprio triangolo dei massaggi a pagamento con “regalino” finale tra Messina e Giardini Naxos. In città i cosiddetti centri benessere erano in via XXIV Maggio e in via del Vespro, a Giardini in via Consolare Valeria. E ogni mese accumulavano anche 10mila euro, viste le lunghe code di uomini che oltre al trattamento tradizionale, anche con olio profumato e altri unguenti, in tutto una cinquantina di euro, optavano poi per l’happy ending offerto dalle ragazze con 30/40 euro di sovrapprezzo.

Furono i carabinieri del Comando provinciale di Messina – nel febbraio del 2021 – ad interrompere il rito dei massaggi con “legalino” finale, al termine di un’inchiesta iniziata dopo una segnalazione dei militari dell’Arma di Giardini Naxos, quando si accorsero che al centro benessere “Summer” di via Consolare Valeria si faceva anche altro e ci andavo regolarmente soltanto decine e decine di uomini: «… gli operanti, organizzavano appositi i servizi di osservazione, identificando ed escutendo a sommarie informazioni dei clienti che asserivano di avere ricevuto, oltre al massaggio, anche delle prestazioni sessuali», scrisse nella sua ordinanza la gip Valeria Curatolo, accogliendo le richieste della Procura e emettendo all’epoca cinque misure cautelari in carcere.