30 Gennaio 2025 Giudiziaria

Bancarotta “Aicon”, Lino Siclari condannato in appello a sei anni e sei mesi di reclusione

I giudici della prima sezione della Corte d’appello di Messina – presidente Francesco Tripodi, giudici Luana Lino e Carmine De Rose – in parziale riforma della sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Barcellona il 13 marzo 2023, appellata dall’architetto messinese Pasquale “Lino” Siclari, 63 anni, hanno rideterminato ieri, al termine del processo di secondo grado, la pena applicata nel processo di primo grado, riducendola in sei anni e sei mesi di reclusione.

Infatti, nel processo di primo grado, l’architetto Siclari, ex patron dell’Aicon SpA era stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione per il reato di bancarotta fraudolenta. Ne dà notizia Leonardo Orlando sul quotidiano Gazzetta del sud. La condanna riguarda il processo scaturito dal troncone principale relativo al dissesto finanziario della società madre “Aicon Spa”, la holding quotata in Borsa, il cui titolo era stato poi sospeso, dichiarata fallita il 21 gennaio del 2013 e della controllata “Aicon Yachts Spa”, il cui fallimento era stato dichiarato in precedenza, il 5 ottobre del 2012. L'inchiesta fu avviata, appunto nel 2013, con il fallimento della “Aicon SpA”, per iniziativa della Guardia di finanza della Compagnia di Milazzo, all'epoca al comando dell'allora capitano Antonio Ranaudo. Adesso in Appello il parziale accoglimento del ricorso presentato dagli avvocati Gaetano Barresi e Alberto Gullino. La stessa sentenza era stata appellata anche dal Procuratore della Repubblica del Tribunale di Barcellona e dalla Curatela fallimentare della fallita Aicon S.p.A., che su mandato dell’avvocato Francesco Ruvolo, si è costituita parte civile nei due gradi del processo, con il patrocinio degli avvocati Giuseppe Lo Presti e Mirko Munafò. E la stessa Corte d’Appello ha, infatti, accolto l'appello della parte civile Aicon S.p.A. limitatamente alla concessione di una provvisionale fissata nella misura di euro 220.000 euro, oltre alla rivalutazione monetaria dal 22 dicembre 2010 ad oggi, dichiarando compensate le spese della presente fase tra le parti. Ed ancora, in parziale accoglimento dell'appello dell'imputato, riconosce il diritto delle parti civili Genovese Salvatore, Bonanno Santi, Podda Alessandro, Visalli Pasquale, Aliberti Sebastiano, Bucolo Emanuele, Giunta Antonino, Arcoraci Domenico, Mastroeni Carmelo Salvatore, Genovese Sebastiano, Bucca Sebastiano, al solo danno “non patrimoniale, da quantificarsi in separata sede”.

Parti civili che sono state difese dagli avvocati Angela Pino, Paola Pirri, Filippo Barbera, Alessandro Cattafi e Maria Pagano. Siclari è stato anche condannato alla rifusione delle spese del giudizio di appello. Confermata nel resto la sentenza di primo grado con la quale il Tribunale ha applicato la sanzione accessoria dell'inabilitazione all'esercizio di impresa per 5 anni e 8 mesi, dichiarando l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Anche per il giudizio di appello, Siclari è stato condannato alla rifusione delle spese del giudizio in favore delle curatele fallimentari costituitasi parte civile: Aicon S.p.A., difesa dagli avv. Giuseppe Lo Presti e Mirko Munafò e per Aicon Yachts SPA, difesa dall’avv. Isabella Barone. I giudici hanno fissato in 90 giorni il termine per il deposito della motivazione.