MAFIA A BARCELLONA, ECCO LA SENTENZA: 7 LE CONDANNE, ASSOLTO ANGELO PORCINO
Nel tardo pomeriggio di oggi è stato pronunciata dal Tribunale di Barcellona, in composizione collegiale (Antonino Orifici, Anna Elisa Murabito, giudice estensore, Silvia Maria Spina, giudice) la sentenza del processo relativo al troncone celebrato con il rito ordinario della più vasta operazione antimafia Gotha 8.
L’operazione del 22 febbraio 2022, fu condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, che diedero esecuzione, in Sicilia e Calabria, a ordinanze di custodia cautelare, collegate tra loro, emesse, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, dal G.I.P. Ornella Pastore, nei confronti di 86 persone – di cui 53 destinatari del carcere, 28 degli arresti domiciliari e 5 dell’obbligo di presentazione alla p.g. – sul cui conto il GIP di Messina aveva riscontrato gravi indizi di colpevolezza dei delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
LA SENTENZA
Condanne severe per sette dei 13 imputati, 6 invece le assoluzioni, tutti rinviati a giudizio dal gup di Messina, Simona Finocchiaro, nell’ambito del vasto procedimento scaturito dall'inchiesta della Procura antimafia.
Ecco la sentenza per i 13 imputati: 11 anni e 6 mesi di reclusione per Giovanni Biondo, oltre al pagamento delle spese processuali; 11 anni e 6 mesi per Vincenzo Nucera, oltre al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere; 8 anni e 7 mesi per Tindaro Carmelo Scordino ed euro 4.200 di multa; 6 anni e 8 mesi per Mariano Calderone (ex candidato a sindaco di Barcellona per conto della lista la Coccinella, poi transitato in Fratelli d'Italia) e Fortunato Caranna (imprenditore di Barcellona, con la passione per la politica locale di Barcellona, tanto che assieme a Mariano Calderone, sarebbero stati coinvolti in un presunto episodio di scambio di voto politico-elettorale durante le ultime amministrative di Barcellona, assieme al boss Mariano Foti, perché avrebbero sostenuto un candidato di “Diventerà Bellissima” poi nemmeno eletto); due anni e 10 mesi per Luigi Bucolo, oltre al pagamento delle spese processuali, 3 anni e 4 mesi per Salvatore Foti, oltre al pagamento delle spese processali. Il Tribunale ha inoltre deciso la misura di sicurezza della libertà vigilata per la durata di tre anni per Giovanni Biondo e Vincenzo Nucera, per la durata di un anno per Tindato Carmelo Scordino, Mariano Calderone e Fortunato Caranna. I giudici hanno inoltre dichiarato gli imputati Biondo, Nucera, Scordino, Calderone e Carina interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. Biondo e Nucera sono stati anche dichiarati incapaci di contrattare con la Pubblica Amministrazione per tre anni.
Clamorosa assoluzione dal reato di associazione mafiosa (con la formula "per non aver commesso il fatto") e immediata scarcerazione, se non detenuto per altra causa, invece per il boss Angelo Porcino, 66 anni di Barcellona, difeso dagli avvocati Salvatore Silvestro e Tindaro Celi, per cui l'accusa aveva chiesto 20 anni di reclusione; assoluzione anche per Alessio Catalfamo "per non aver commesso il fatto", difeso dagli avv.ti Dorella Aliquo' e Antonino Centorrino, con immediata perdita di efficacia della custodia cautelare ancora in vigore (la richiesta della Procura era stata di 13 anni di reclusione). L' assoluzione di oggi giunge ad una settimana esatta dalla pronuncia di proscioglimento per Alessio Catalfamo emessa dalla Corte di Appello di Messina nel procedimento denominato Operazione Dinastia, per gli stessi reati contestati, e per i quali in primo grado l'imputato era stato condannato dal Tribunale di Barcellona in composizione collegiale alla pena di anni 17 e mesi 6 di reclusione.
Assolti anche Aldenice Cardoso Santos, Youness Marouane, Massimo Abbriano e Stefana De Luca.
Il Tribunale ha infine deciso la condanna al risarcimento dei danni in favore delle parti civili (Associazione "Comitato Addiopizzo Messina" ODV, Centro studi Pio La Torre Onlus, Rete per la Legalità Barcellona, F.A.I., Lega per la Legalità Sicilia, Antiracket e Antiusura di Terme Vigliatore Fonte di Libertà) da liquidarsi in separata sede per Biondo, Nucera, Scordino, Calderone, Caranna, Bucolo e Foti.
LE RICHIESTE DELL'ACCUSA
Il 10 settembre scorso la pubblica accusa, rappresentata dal pm della Procura distrettuale antimafia di Messina, Francesco Massara, aveva chiesto le condanne per tutti i 13 imputati.
Si tratta di Massimo Abbriano 42 anni, di Milazzo, per il quale erano stati richiesti 7 anni di reclusione; 20 anni di reclusione chiesti invece per Giovanni Biondo 82 anni, originario di Barcellona e residente a Terme Vigliatore; 3 anni di reclusione la richiesta per Luigi Bucolo, 42 anni, di Barcellona; 10 anni di reclusione chiesti per Mariano Calderone 44 anni, di Santa Lucia del Mela; 10 anni di reclusione la richiesta per Fortunato Caranna, 59 anni; 13 anni la richiesta di condanna per Alessio Catalfamo 34 anni, di Castroreale, per presunti reati relativi all’organizzazione del traffico di stupefacenti; 7 anni e 6 mesi e mille euro di multa per l’accusa di sfruttamento della prostituzione assieme ad altri imputati, la richiesta per Stefana De Luca 57 anni, di Milazzo. Tre anni, poi, la richiesta per Salvatore Foti 23 anni, di Barcellona; quindi, di 7 anni 6 mesi e 1000 di multa, la richiesta di condanna per Youness Marouane 28 anni, originario del Marocco e residente a Terme Vigliatore; 20 anni di reclusione chiesti per Vincenzo “Enzo” Nucera 42 anni, originario di Reggio Calabria e residente a Milazzo; chiesti 20 anni di reclusione anche per il boss Angelo Porcino 66 anni, di Barcellona; per sfruttamento della prostituzione, invece, richiesti 9 anni e 1500 euro di multa per Aldenice Santos Cardoso, 46 anni, brasiliana residente a Milazzo; mentre la richiesta di condanna a 18 anni e 12.000 euro di multa, riguarda un altro barcellonese, Carmelo Tindaro Scordino, 59 anni.
CHI È ANGELO PORCINO
Porcino, oggi assolto, è soggetto - secondo quanto evidenziato dagli inquirenti - organicamente inquadrato nel sodalizio mafioso dei “barcellonesi”, essendosi evidenziato per la sua contiguità ai boss storici, il “gruppo dei Vecchi”, sin dall’inizio degli anni ’90, allorché si era posto a disposizione dell’organizzazione per l’esecuzione di estorsioni in danno di commercianti e imprenditori operanti nel barcellonese, in specie risultati aggiudicatari di commesse pubbliche. Porcino era, in realtà, stato oggetto dell’attenzione investigativa da parte del Commissariato di Barcellona Pozzo di Gotto sin dagli anni ’80, allorché questi si era fatto notare nel contesto della gestione delle bische clandestine e del gioco d’azzardo. Lo stesso veniva indagato negli anni ’90 nell’ambito dell’indagine nota come “Gotha-Pozzo 2” che ha consentito di inquadrarlo tra i “quadri” dell’organizzazione, per la quale curava il settore delle estorsioni. L'uomo veniva tratto in arresto nell'operazione nota come “Gotha 7”, conclusa nel gennaio 2018, per concorso nell’associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione di armi, rapina, violenza privata, minaccia e lesioni personali, reati, questi ultimi, tutti aggravati dal metodo mafioso, vicende per le quali è già stato raggiunto da due sentenze di condanna definitive per appartenenza al sodalizio mafioso. Nel 2020 veniva tratto nuovamente in arresto nell’ambito dell’indagine cd. “Dinastia”, per le medesime condotte violente ed estorsive.