25 Gennaio 2025 Giudiziaria

TUTTI I VIDEO E LE FOTO – MESSINA: La protesta contro la riforma della giustizia, massiccia adesione dei magistrati. Bonanzinga: «La magistratura presidio dei diritti di tutti»

“In questa Costituzione c'è dentro la nostra storia tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta è un testamento di centomila morti”. Una frase di Calamandrei, una coccarda tricolore al petto, gli articoli della costituzione che sorreggono la loro tesi. Così l'associazione nazionale magistrati si è presentata a palazzo Piacentini. Prima una sorta di presidio davanti alle porte con cartelli e toghe e poi l'uscita dall'aula durante il discorso pronunciato dal rappresentante del ministero della Giustizia Massimo Parisi.

di Edg - Grande adesione di magistrati alla protesta contro le riforme governative sulla giustizia anche a Messina, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a a Messina. Quando il rappresentate del Ministero ha preso la parola, i togati aderenti alla protesta proclamata dall’Anm, circa 40 magistrati, hanno lasciato l’aula, che si è svuotata, rientrando quando ha poi preso la parola il procuratore generale Caponcello.

Durante l’intervento del dirigente del Dap Massimo Parisi, rappresentante del Guardasigilli, sono rimasti in aula soltanto i capi degli uffici per ragioni istituzionali, ma dichiarando di aderire anche loro alla protesta.

I magistrati hanno partecipato alla parte iniziale della cerimonia con una coccarda tricolore e portando con sé una copia della Costituzione e fuori dal palazzo di Giustizia hanno esposto cartelli che sintetizzando le ragioni della protesta (foto e video).

“Nel pieno rispetto delle scelte del legislatore vogliamo lanciare nuovamente l’allarme per i rischi che questa riforma porterà con sé. Il no alla separazione unisce tutti i gruppi associativi”, spiega Francesca Bonanzinga presidente della Giunta locale dell’Anm.

“A Messina la Giunta intende adempiere a questo mandato contribuendo al dibattito e offrendo informazione con incontri aperti alla cittadinanza, per consentire anche ai non addetti ai lavori la comprensione delle tematiche relative alla giustizia, al ruolo del magistrato nella società e all’importanza di una magistratura indipendente e autonoma dagli altri Poteri dello Stato”, prosegue l’Associazione nazionale magistrati. “La magistratura non è un potere dello Stato da cui difendersi, ma quell’istituzione posta a presidio dei diritti di tutti. L’indipendenza della Magistratura e il rispetto della sua funzione sono la prima e ultima garanzia delle libertà individuali e collettive”.

Nell’intervento (nel video sopra) per l’inaugurazione dell’anno giudiziario la presidente della giunta sezionale dell’Anm Francesca Bonanzinga, ha ribadito che si tratta di: «una riforma che non migliora sotto alcun punto di vista il servizio giustizia ma che agisce solamente sulla magistratura e toglie garanzie a tutti i cittadini italiani». «La Magistratura tutta, - ha detto - in quanto istituzione dello Stato, soffre quando si accusa l’Ufficio del Pubblico Ministero di abusare delle intercettazioni, di farne un’arma di delegittimazione personale e politica, disconoscendo che anche grazie a questo strumento di indagine sono state fatte le più grandi inchieste nel nostro Paese; soffre quando sente dire che per risolvere non si sa quali mali della giustizia, occorre separare le carriere del Giudice da quella del Pubblico Ministero, senza accorgersi che la asserita contiguità tra Giudice e Pubblico Ministero, addotta quale ragione giustificatrice della separazione, è già stata neutralizzata dalle riforme ordinamentali che l’hanno progressivamente limitata, da ultimo la riforma Cartabia». «Auspichiamo, pertanto, - conclude la presidente Bonanzinga - riforme della giustizia e non della magistratura: sarebbe sufficiente assistere a poche udienze - sia penali sia civili - per rendersi conto che se si vuole davvero garantire un miglior funzionamento del sistema giustizia è alla normativa processuale che bisogna apportare modifiche legislative e non alla «magistratura» quale ordine costituzionalmente previsto».

 

FOTO E VIDEO EDG