22 Gennaio 2025 Sport Cultura Spettacolo

“VITE SPERICOLATE”, SECONDA EDIZIONE: GIANFRANCO MORACI SI RACCONTA A STAMPALIBERA, “NON MI RESTA CHE SCALARE LA MONTAGNA…”

Di Tonino Cafeo - “Advertising made by humans”, si legge sulla homepage del suo sito. Una dichiarazione programmatica che in poche parole: “La pubblicità è fatta dagli esseri umani”, riassume non solo una precisa concezione dell’attività professionale, ma innanzitutto il senso di tutta una vita.

La vita di cui si sta parlando è quella di Gianfranco Moraci, creativo, titolare di una prestigiosa agenzia di consulenza e innovazione che da decenni è al servizio della comunicazione pubblicitaria non solo di grandi marchi ma anche di importanti istituzioni e organizzazioni  partitiche, sociali e culturali. Abbiamo scelto lui per aprire questa nuova stagione di "Vite Spericolate - storie speciali di persone normali", perché siamo convinti che anche la pubblicità, questa invenzione del mondo moderno che riempie ogni anfratto delle nostre giornate, possa essere fatta secondo etica e valori professionali elevati e possa quindi veicolare messaggi positivi che vanno ben oltre il valore intrinseco dei brand famosi o meno.

Per leggere il curriculum ricco e articolato di Gianfranco Moraci basta andare sul sito dell’agenzia, che si chiama, non casualmente, Bottega di comunicazione. Ma a noi di "Vite Spericolate" interessa mirare al cuore dei nostri ospiti, metterli nelle condizioni di aprirsi perché raccontino al pubblico il senso più profondo della propria esperienza.

Così siamo andati a trovare Gianfranco a casa, uno specchio fedele della sua personalità e delle sue tante passioni, e lì, davanti a un buon caffè, lui ci ha raccontato com’è che un creativo importante si possa percepire comunque come un artigiano delle parole e delle immagini e come tale si comporti, senza mai trascurare l’impegno civile e politico, il senso profondo della bellezza e della memoria storica  del luogo dove si è nati, l’amore per l’arte e per la musica.

Nella formazione di Moraci sono stati decisivi gli anni '70, tutt’altro che “di piombo”, come li vorrebbe ricordare l’opinionismo mainstream. I suoi, a Messina, sono stati invece anni colorati: quelli delle radio libere in cui accanto a una politica radicale, fatta di grandi ideali e posizioni nette e riconoscibili, c’era la scoperta di altri mondi, del jazz, del rock e della musica popolare americana. Fra i protagonisti di quegli anni, il fratello maggiore di Gianfranco, Matteo Moraci: un esempio di rigore e creatività che il giovane dj, futuro pubblicitario, si è sempre portato dietro con riconoscenza.

Il passare del tempo, la fine di tante realtà autogestite e la trasformazione di quelle sopravvissute in aziende commerciali ha comportato per tante persone che le avevano animate la necessità di cambiare, per rimanere, possibilmente, fedeli a sé stesse nel contesto che gli anni ottanta stavano preparando e che, in gran parte, è ancora il nostro mondo.

Per Gianfranco Moraci l’occasione di reinventarsi è arrivata quando ha studiato presso l’Istituto europeo del design di Roma. Alla fine del percorso di studi, dagli anni novanta in poi, è stato un crescendo di successi professionali nella capitale italiana della pubblicità, Milano, senza mai recidere i legami con Messina, per la quale si è speso come esperto del sindaco Franco Providenti e negli anni seguenti come infaticabile organizzatore culturale.

La città dello Stretto, il suo presente e il suo possibile futuro sono sempre al centro delle riflessioni e delle preoccupazioni di Gianfranco, a partire dalla tutela di luoghi del cuore come Torre Faro e i laghi di Ganzirri, senza eccessive nostalgie ma con la consapevolezza che dalla crisi del presente si esce solamente con forti dosi di cultura e cercando di trasmettere ai più giovani il piacere di lavorare con le mani e con il cervello per plasmare la realtà e renderla all’altezza dei propri sogni  e delle proprie aspirazioni.

Questo ed altro racconta la nostra videointervista.

Buona visione!