Mafia dei Nebrodi, altro sequestro a Calcò Labruzzo
Nuovo sequestro di beni 65enne Gino Calcò Labruzzo, condannato a 10 anni con l’accusa di essere referente del clan dei Batanesi per Montalbano Elicona.
Il conto corrente dell’azienda agricola
La Guardia di Finanza ha congelato il conto corrente di un’azienda secondo gli investigatori gestita dall’uomo e dove confluivano i finanziamenti Agea per terreni a pascolo. L’ultimo finanziamento incassato ammonta a circa 6 mila euro ed è stato accreditato recentemente. A chiedere ed ottenere il sequestro è stata la Direzione distrettuale antimafia di Messina, che da anni lavora sugli interessi delle cosche di Tortorici nelle truffe all’Agea.
Il sequestro da un milione di euro
Nel giugno scorso a Gino Calcò Labruzzo erano già stati sequestrati beni per quasi un milione di euro. Oggi il nuovo provvedimento, voluto dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto Fabrizio Monaco. I due magistrati conoscono bene il 65enn per aver condotto le inchieste Nebrodi e gli altri processi alla mafia sulla Tirrenica. Al processo Nebrodi Gino Calcò Labruzzo è stato condannato a 10 anni per concorso esterno all’associazione mafiosa mentre il fratello Salvatore era già stato condannato all’ergastolo. Nel 2023 Gino Calcò Labruzzo era stato invece assolto dall’accusa di estorsione per l’affitto di terreni a un possidente molto noto di Montalbano.