L’incidente mortale di piazza dell’Unita d’Italia, i familiari lanciano un appello: “Chi ha visto parli”
C'è ancora molto da chiarire sulla dinamica dell'incidente in cui lunedì sera ha perso la vita Giuseppe Ingemi, 55enne messinese. L'uomo si trovava a bordo della sua Harley Davidson quando, per cause su cui indaga la Procura, si è andato a schiantare contro un palo dell'illuminazione di Piazza Unità d'Italia (foto), proprio davanti alla statua di "Nettuno".
L’incidente si è verificato intorno alle 21.30 quando il traffico del rientro serata è già scemato e la strada diventa più libera. Tutto è accaduto poco prima del semaforo che regola l’incrocio che dal viale della Libertà immette sulla via Garibaldi, in direzione centro. Da quella direzione, secondo una prima ricostruzione, proveniva la moto condotta da Ingemi. Per cause che sono in corso di chiarimento, invece di proseguire sulla strada, la moto è finita sulla banchina accanto alla fontana del Nettuno schiantandosi contro il palo della luce. Ci sarebbe stato anche un disperato tentativo di frenata che purtroppo non è riuscito ad evitare il tremendo impatto.
E' stato un incidente autonomo? Ci sono responsabilità di terzi? C'entra la velocità? Tante domande alle quali cercherà di dare una risposta la sezione infortunistica della polizia municipale che ha avviato le indagini di cui è titolare il magistrato Anita Siliotti. Un importante, forse fondamentale contributo, potranno darle le immagini delle telecamere di videosorveglianza che inquadrano la grande piazza.
Intanto la famiglia ha nominato l'avvocato Antonino Cacia per cercare di ricostruire con maggiori dettagli la dinamica dell'incidente e sciogliere ogni dubbio.
"In ordine al tragico incidente occorso al signor Ingemi la famiglia - che si è rivolta allo studio legale Cacia Bisignano per comprendere eventuali responsabilità di terzi - desidera lanciare un appello a quanti avessero assistito al fatto: se qualcuno è in grado di riferire circostanze utili per ricostruire la dinamica del sinistro che ha determinato la morte del sign. Giuseppe Ingemi, si rechi senza indugio presso il Comando di Polizia Municipale della città di Messina a riferire qualunque particolare. Ed invero, la posizione del mezzo e del malcapitato post urto unitamente ai segnali impressi nel manto stradale appaiono - allo stato - logicamente incompatibili con il fatto che la vittima fosse un motociclista esperto e di lungo corso".
Da qui i dubbi della famiglia ed il conseguente appello. Il p.m. ancora non ha sciolto la riserva se effettuare esame autoptico o meno. La salma rimane sequestrata ed è in attesa di essere riconsegnata alla famiglia.